Riyadh stupisce il mondo con offerte sotto i 20 dollari il MWh, per un nuovo progetto fotovoltaico da 300 MW. Ma gli analisti avvertono: dietro il record potrebbe esserci un trucco
Prezzo energia solare, le offerte non sono mai state così basse
(Rinnovabili.it) – Se c’è un merito che va riconosciuto ai nuovi meccanismi d’asta al ribasso è di esser riusciti, nel giro di poco più di un anno, a rendere l’energia solare una delle opzioni più allettanti nei nuovi mercati delle rinnovabili. Poco prima che l’Agenzia Internazionale dell’Energia sancisse l’inizio di una nuova era per il fotovoltaico mondiale, il settore ha fatto suonare il campanello dell’ennesimo record: in Arabia Saudita i prezzi dell’elettricità solare sono scesi sotto i 2 centesimi di dollari per chilowattora. Si infrange così la barriera dei costi stabilita dal precedente record mondiale, quello segnato ad Abu Dhabi. L’emirato si era aggiudicato il primato chiudendo un’asta fotovoltaica con un’offerta di appena 0,024 $ il kWh.
Ma, come preannunciato, Riyadh è riuscita a fare di meglio L’asta ha ricevuto offerte medie di appena 0,020 $/kWh ma la più bassa è quella presentata dal consorzio composto da Masdar ed Electricite de France SA: se vincerà l’appalto, venderà l’energia prodotta dalla futura centrale a soli 0,017 $ il kWh. Per saper i nomi dei vincitori si dovrà attendere il 28 ottobre, ma il ministro dell’Energia saudita, Khalid al-Falih, non esita a definire il momento come un una pietra miliare per il Paese. “L’apertura della gara rappresenta una tappa significativa per il programma nazionale di energia rinnovabile e un importante passo avanti verso la diversificazione del mix energetico interno dell’Arabia Saudita”.
>>Leggi anche I re del petrolio investono 50 mld di dollari nelle rinnovabili<<
Il Regno ha fissato un obiettivo di 9,5 GW di energia da fonti alternative da raggiungere entro il 2023. Uno sforzo, delineato nella Vision 2030, con cui lo Stato spera di svincolare progressivamente l’economia interna dall’impiego degli idrocarburi e rinforzare, di conseguenza, la sua posizione nel mercato petrolifero globale.
Cosa non convince delle nuove offerte solari
Le nuove aste si inseriscono in questo contesto, ma l’offerta da record presentata (0,017 $/kWh è il prezzo energia solare più basso al mondo) insospettisce molti analisti. Come spiega GTM Research, gli offerenti piazzatisi al primo e secondo posto sono finanziati dal governo saudita. Ciò fa temere che dietro il “low cost” sbandierato in questi giorni ci sia più una mossa pubblicitaria che non il raggiungimento di una vera e propria situazione economica vantaggiosa per il comparto.
“Quello che la maggior parte delle persone sospetta, incluso noi, è che ci sia una sorta di sovvenzione, diretta o indiretta, all’interno del PPA (il contratto d’acquisto a lungo termine dell’elettricità) che rende possibile questo prezzo”, spiega Benjamin Attia, analista nei mercati solari mondiali per GTM Research. “Altrimenti perderebbero i soldi”.
Non solo. C’è il rischio che, se confermati questi timori, il “trucco” saudita possa colpire negativamente il settore fotovoltaico. “Se da una parte questi risultati tenderanno ad occupare le prime pagine dei giornali, dall’altra non rispecchiano la realtà economica del settore privato”, spiega Browning Rockwell, amministratore delegato della Solar GCC Alliance e fondatore e direttore esecutivo dell’Associazione solare dell’Arabia Saudita. “Non fanno nulla per incoraggiare lo sviluppo del mercato solare […] e non creano una pipeline coerente di cui l’industria ha bisogno per investire nella produzione e nel lavoro a lungo termine. Semmai, questi risultati scoraggiano il mercato solare B2B”.