Secondo la nuova analisi di Bernreuter Research, nel 2024 l’eccesso di offerta spingerà le nuove aziende produttrici fuori dal mercato
(Rinnovabili.it) – Il mercato mondiale del silicio policristallino continua a crescere ma la domanda non regge il ritmo. E l’eccesso di offerta che si sta “accumulando” avrà due dirette conseguenze sul settore: abbasserà nuovamente i prezzi del silicio; e taglierà fuori tutte le nuove realtà industriali aggiuntesi nell’ultimo periodo. A riferirlo è la società d’analisi Bernreuter Research nel rapporto Polysilicon Market Outlook 2027 pubblicato stamane.
Il documento parte dei primi anni del 2021 quando la carenza del semiconduttore, legata soprattutto alla pandemia e i conseguenti lockdown, ha fatto lievitare il prezzo spot. La situazione non è migliorata nel 2022. A giugno dello scorso anno il prezzo ha addirittura raggiunto i 40,39 dollari al kg, il valore più alto registrato dal 2011. Il motivo? Forniture ridotte per i blocchi in Cina e una domanda al rialzo per la ripresa economica, a cui si sono aggiunti gli effetti della crisi.
Prezzi del silicio policristallino sotto i 6,7 dollari al kg
I ricanari hanno attirato nel mercato diverse nuove aziende cinesi, e spinto quelle più consolidate ad espandere la produzione. Ma al picco è seguita una rapida discesa mentre nel mercato interno della Cina si accendeva una concorrenza spietata. Il produttore di polisilicio Tongwei da solo prevede di mettere in funzione 575.000 tonnellate di nuova capacità produttiva il prossimo anno, ben oltre la domanda prevista per il 2024. E se tutti i nuovi impianti pianificati dovessero entrare in funzione, spiega Bernreuter Research, il mercato registrerebbe un eccesso di offerta di 1,4 milioni di tonnellate. “Con i suoi bassi costi di produzione e la comprovata qualità del prodotto, Tongwei spingerà la maggior parte, se non tutti, i nuovi concorrenti fuori dal mercato”, afferma Johannes Bernreuter, a capo della società d’analisi. Per il 2024, Bernreuter prevede che i prezzi del silicio policristallino saranno inferiori al minimo storico di 6,75 dollari /kg raggiunto nel giugno 2020.
Mentre la quota cinese nella produzione globale di polisilicio aumenterà ulteriormente fino al 90% per la fine del 2023, i produttori non cinesi come Wacker, OCI, Hemlock Semiconductor e REC Silicon non verranno toccati dalla ripulitura del mercato. La ragione di ciò è l’Uyghur Forced Labour Prevention Act statunitense, che vieta i prodotti provenienti dalla regione dello Xinjiang, nella Cina nordoccidentale. La legislazione ha creato un mercato separato che avvantaggia i produttori di silicio policristallino non cinesi, che non utilizzano il silicio metallico dello Xinjiang come materia prima.