On line il Q1 PPA Price Index di LevelTe
(Rinnovabili.it) – La spirale ribassista che ha caratterizzato i prezzi dei PPA solari ed eolici in Europa sembra essersi momentaneamente arrestata. Dopo i ritardi nelle catene di approvvigionamento e il rialzo dei costi dei materiali, anche la guerra in Ucraina ha fatto sentire i suoi effetti sul settore delle green energy. E i contratti di compravendita a lungo termine (Power Purchase Agreement – PPA) hanno reagito indirettamente alla crisi energetica con un rialzo economico. In un anno i prezzi sono cresciuti dell’8,6% fino a raggiungere una media di 57 euro per MWh. Lo riferisce un nuovo rapporto di LevelTen Energy, a valle dell’analisi di centinaia di offerte PPA sul suo mercato energetico.
Fin dalla loro introduzione i Power Purchase Agreement hanno rappresentato uno degli strumenti chiave della finanza di progetto, in grado di garantire un’offerta energetica pulita ed economica, ad un prezzo fisso e senza bisogno di incentivi. Ma con la crescente volatilità dei prezzi di gas ed elettricità, alimentata anche dal conflitto in Ucraina, la domanda di contratti a lungo termine è inevitabilmente cresciuta. E con essa anche i prezzi dei PPA solari ed eolici.
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I prezzi dei PPA solari in Italia
“Il vorace appetito degli acquirenti per i PPA sta creando uno squilibrio in rapida crescita tra la domanda di energie rinnovabili e l’offerta da parte degli sviluppatori, che stanno lottando per costruire nuovi progetti fotovoltaici ed eolici abbastanza velocemente a causa della catena di approvvigionamento, dell’interconnessione e delle sfide normative“, spiega LevelTen Energy.
Secondo la società a risentirne sono stati alcuni mercati in particolare. A cominciare dall’Italia, che detiene la quota maggiore di offerte PPA europee sull’Energy Marketplace di LevelTen. I prezzi italiani per i contratti di compravendita solare sono aumentati di oltre il 23% anno su anno e attualmente si attestano a 51,5 euro per MWh. Ma in una situazione non troppo dissimile si trovano oggi anche Germania e Spagna, con rialzi rispettivamente del 25 e 11,8%.