Rinnovabili

Previsioni Fotovoltaico 2024: verso 592 GW di nuova capacità ma l’industria boccheggia

Previsioni Fotovoltaico 2024: verso 592 GW di nuova capacità ma l'industria boccheggia
Previsioni Fotovoltaico 2024. Foto di Andreas da Pixabay

  Le previsioni per il fotovoltaico 2024 di BNEF

Cala il prezzo del silicio, si abbassa quello di celle e moduli, mentre la domanda di nuovi impianti continua a crescere. È una situazione paradossale quella che si è venuta a creare nel settore dell’energia solare, frutto di un riassestamento del mercato e di aggressive politiche industriali. A far luce sul comparto sono le nuove previsioni sul fotovoltaico 2024 elaborate da BloombergNEF (BNEF) nel suo 3Q 2024 Global PV Market Outlook.

Cresce la nuova capacità fotovoltaica 2024

La relazione dipinge un quadro preciso fatto di alti e bassi. Alti come i trend che caratterizzano la crescita impiantistica annuale. Il 2023 si è chiuso con 444 GW di nuova capacità a livello mondiale. I pronostici di BNEF ritengono probabile che quest’anno si chiuda con un più 592 GW (che diventano oltre 650 in uno scenario più ottimista). La Cina manterrà il suo ruolo leader installando più della metà della nuova potenza prevista ma la crescita sarà trainata anche da altre economie. India in primis.

Scrive Jenny Chase, analista di BloombergNEF, “La previsione sulla costruzione di impianti fotovoltaici a livello globale è in aumento dell’1% trimestre su trimestre, in gran parte a causa degli sviluppi in India e Pakistan, con installazioni più lente di quanto previsto in Giappone e Sudafrica. La maggior parte dei mercati solari consolidati continua a crescere in modo costante”.

Difficile negarlo: la crescita è favorita in maniera particolare dai nuovi ribassi nei prezzi dei pannelli, trend che sta stimolando la domanda in nuovi mercati.

I prezzi di silicio, wafer e moduli fotovoltaici

 Ma questo repentino calo dei prezzi – che ha colpito quasi tutta la catena del valore – costituisce un serio fattore di rischio per l’industria fotovoltaica.

Basti pensare al prezzo del silicio policristallino, calato in 7 mesi del 40%. Ad agosto ha toccato una media di 4,7 $/kg, praticamente sotto il costo di produzione per quasi tutti i produttori. La causa? Per lo più i grandi incrementi produttivi operati dalla Cina negli scorsi anni che hanno portato ad un eccesso di offerta di polisilicio sul mercato.

“Le aziende stanno chiudendo le fabbriche per interventi di manutenzione e abbiamo ridotto la nostra stima della produzione di polisilicio del 2024 a 1,96 milioni di tonnellate metriche”, aggiunge Chase. Ma la quantità appare ancora sufficiente per produrre 900 GW di moduli. Ossia 300 GW in più rispetto di quanto dovrebbe essere installato in base alle previsioni sul fotovoltaico di BNEF.

L’eccesso di offerta interessa tutta la filiera. L’intera industria manifatturiera solare sta fronteggiando oggi una sovracapacità sistemica e i ribassi da essa innescati. In otto mesi i prezzi dei wafer di tipo n sono calati del 50% raggiungendo il minimo storico di 0,136 $/Watt. I prezzi dei moduli solari sono scesi a 0,096 $/Watt, il livello più basso di sempre.

Previsioni fotovoltaico 2024: verso un ricambio tecnologico

Queste dinamiche di mercato stanno anche spingendo verso il pensionamento alcune delle tecnologie più affermate. In particolare, le celle TOPCon stanno ampliando la loro fetta a discapito delle celle PERC. La tecnologia TOPCon offre generalmente tassi di efficienza più elevati rispetto alla PERC grazie ad una passivazione avanzata, e presenta un fattore di temperatura migliore. Ma fino a ieri rappresentava anche la soluzione più costosa. Oggi le prime vantano un prezzo inferiore di 0,1 centesimi rispetto alle seconde.

Le prime aziende in difficoltà

I primi effetti di questo trend si sono già fatti sentire. “Si prevede che la maggior parte dei produttori di energia solare riporterà perdite quest’anno, le loro obbligazioni convertibili stanno mostrando segni di debolezza e alcune non sopravviveranno a questo ciclo”, sottolinea l’analista.

Tre produttori cinesi di energia solare – LONGi, Tongwei e Aiko Solar – hanno fatto sapere di aver registrato perdite nella prima metà dell’anno a causa della crescente concorrenza. Il produttore svizzero di moduli Meyer Burger ha annunciato che abbandonerà il suo impianto di produzione di celle solari da 2 GW in Colorado, dopo aver già detto addio alla sue presenza in Europa all’inizio dell’anno. A fine 2023 il produttore di moduli solari REC Group ha chiuso il suo stabilimento di produzione di silicio policristallino in Norvegia, preceduto di poco da un altro produttore norvegese, Norsun.

Leggi anche LCOE Rinnovabili, il costo livellato dell’energia 2024

Exit mobile version