(Rinnovabili.it) – Le fonti rinnovabili offrono lo strumento principe per accelerare la transizione energetica globale. Ma per raggiare buoni livelli di energia pulita nel mix globale sarà necessario raddoppiare gli investimenti attuali. Una spesa che non rappresenta un problema nelle economie sviluppate, grazie a costi tecnologici in diminuzione e politiche di supporto che offrono al comparto privato rendimenti costanti e prevedibili. Lo è invece nei Paesi in via di sviluppo, dove la maggiorate degli investimenti verdi proviene ancora da istituzioni finanziarie di sviluppo ed esportazione del credito
“Data la loro limitata propensione al rischio, le istituzioni finanziarie nazionali in questi paesi sono spesso riluttanti a concedere prestiti a progetti rinnovabili che si basano su tecnologie ancora da comprovare nelle condizioni locali”, spiega Arjun Guha, responsabile del progetto RE di Irena. A frenare è anche la mancanza di finanziamenti in valuta locale. “Quando esiste una discrepanza tra finanziamento del progetto e reddito – il primo è in valuta forte estera, e il secondo in valuta locale – i flussi di cassa del progetto sono più vulnerabili”.
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Per rafforzare la transizione energetica anche in questi territori, Irena ha esaminato le opzioni disponibili per la mitigazione del rischio sui progetti rinnovabili. Secondo l’associazione garanzie sovrane e prestiti in valuta locale sono un elemento imprescindibile per il cambiamento. “Le garanzie sovrane rappresentano l’impegno di un governo a coprire i pagamenti in caso di inadempienza. Tuttavia, con questo noto strumento, sempre più difficile da ottenere, possono essere praticabili anche alternative meno conosciute per la mitigazione del rischio”.
Tre motivi per cui le istituzioni finanziarie nazionali possono guidare il passaggio dai fossili alle rinnovabili:
1. Le componenti in valuta locale nel finanziamento dei progetti portano a corrispondenti riduzioni dei rischi valutari. Ogni progetto ha una quota di forniture, contratti e costi locali, che apre la porta alle istituzioni finanziarie nazionali per cofinanziare con altri istituti di credito, espandendo progressivamente la propria esperienza e propensione al rischio nel settore.
2. Le istituzioni nazionali possono convogliare i fondi dalle istituzioni finanziarie internazionali per lo sviluppo suddividendoli in prestiti più piccoli in valute locali, migliorando la liquidità finanziaria del settore e potenzialmente allungando la durata dei prestiti.
3. I prestiti in valuta domestica possono essere utilizzati anche per rifinanziare le risorse energetiche rinnovabili operative. Una volta che un progetto è completato ed operativo da tempo, la sua valutazione del rischio si riduce notevolmente; questi asset divengono quindi una garanzia per eventuali rifinanziamenti con prestiti in valuta locale a tassi più favorevoli.
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