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Posti di lavoro nel fotovoltaico, i dati sull’occupazione in Italia e UE

L'associazione SolarPower Europe pubblica il suo rapporto annuale sull'occupazione fotovoltaica e avverte: il calo delle installazioni fotovoltaiche sul tetto avrà un impatto sulla crescita dei posti di lavoro

Posti di lavoro nel fotovoltaico, cosa dicono i dati sull'occupazione?
I lavori nel fotovoltaico in Italia e in Europa.

EU Solar Jobs 2024: tutti i dati sui posti di lavoro nel fotovoltaico in Italia e in Europa

Dopo anni di crescita rapida e incontrastata, il 2024 potrebbe costituire il primo periodo di stagnazione per i posti di lavoro nel fotovoltaico europeo. Lo rivela EU Solar Jobs, il rapporto annuale sull’occupazione solare redatto dall’associazione SolarPower Europe. Il documento tiene traccia della forza lavoro nella regione, inquadrando i mercati più promettenti e offrendo uno sguardo sui possibili scenari del futuro.

Purtroppo quello che sembra emergere chiaramente dalle 44 pagine del report è la brusca frenata che il tasso di crescita del comparto subirà quest’anno. Ma vediamo nel dettaglio come si sta evolvendo il segmento e quali sono le prospettive future.

Quanti sono i lavoratori europei nel settore fotovoltaico?

Partiamo dai dati consolidati: negli ultimi anni nell’Unione Europea (ma non solo) il settore fv ha mostrato numeri in crescita. Sono aumentate le installazioni e gli investimenti e con loro anche il dato occupazionale. Alla fine del 2023, il settore solare dell’UE forniva 826.000 posti di lavoro. Dato in aumento del 27% rispetto al 2022.

Il merito va anche anche al particolare periodo storico-economico. La crisi dell’energia ha spinto, infatti, molte nazioni a semplificare e incentivare l’acquisto di impianti fv. E la necessità da parte degli utenti finali di alleggerire le bollette energetiche ha fatto il resto.

Posti di lavoro nel fotovoltaico europeo, previsioni al 2028

Tuttavia lo slancio sul fronte lavoro sembra essersi arrestato. L’associazione prevede per l’anno in corso una crescita della forza lavoro solo dello 0,4% a livello comunitario. Passando dagli 826.000 occupati del 2023 agli 830.000 di fine 2024.

Questa “pausa” nella crescita sarebbe da attribuire “al rallentamento delle installazioni solari“. “Gli impatti della crisi energetica sono attenuati e l’implementazione dell’energia solare è ostacolata dalla limitata flessibilità del sistema”, spiega SolarPower Europe. “A monte della catena del valore, la produzione solare europea ha dovuto affrontare sfide significative negli ultimi 12 mesi, portando a pause nella produzione e riduzioni della forza lavoro”.

Segmentazione dei “Solar Job”

Come è distribuita la forza lavoro nel settore solare comunitario? Dove si trova la maggior parte dei posti di lavoro? Secondo il report la grande maggioranza di “solar job” è concentrata nella fase di sviluppo degli impianti (progettazione e realizzazione) con quasi 715.000 occupati nell’Unione. Ovvero quasi l’87% dei posti di lavoro totali, tre punti percentuali in più del 2022.

La crescente capacità solare installata sta anche guidando le attività di O&M (Operation and Maintenance), che hanno assicurato lo scorso anno 61.000 posti di lavoro nel Blocco. Al contrario, il settore manifatturiero dell’UE ha subito diverse chiusure e tagli a causa dell’intensa concorrenza internazionale, portando gli occupati a 43.000, 5mila in meno del 2022.

Segmentazione dei

1 mln di posti di lavoro nel fotovoltaico, il target si sposta

Il ridimensionamento in atto avrà effetti anche sull’obiettivo “1 milione di posti di lavoro nel fotovoltaico“, target che stando al precedente report l’UE avrebbe dovuto raggiungere entro il 2025. Se i trend più lenti nelle installazioni europee dovessero confermarsi questa dimensione di forza lavoro dovrebbe essere raggiunta entro il 2027, al fine di fornire 88,5 GW di impianti solari per quella stessa data.

“Il solare può offrire a oltre 1 milione di lavoratori una carriera significativa e di qualità nelle loro comunità locali”, ha commentato Walburga Hemetsberger, CEO di SolarPower Europe. “Queste opportunità di lavoro non possono essere date per scontate. Esortiamo la nuova leadership dell’UE a migliorare le condizioni normative per aggiungere più solare, supportare i produttori solari dell’UE e sviluppare la strategia europea sulle competenze solari”.

Per garantire che la forza lavoro fotovoltaica rimanga pronta ad accompagnare gli obiettivi della transizione nella seconda metà del decennio, il Solar Jobs Report formula una serie di raccomandazioni politiche, chiedendo di: 

  1. Valutare l’esatta necessità di lavoratori e competenze a livello nazionale.
  2. Creare un percorso di carriera nelle rinnovabili.
  3. Includere una strategia sulle competenze di elettrificazione nell’ambito del prossimo piano d’azione dell’UE per l’elettrificazione.
  4. Aumentare la visibilità e l’attrattiva dell’istruzione e delle carriere STEM (discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche).
  5. Riqualificare i lavoratori delle industrie basate sui combustibili fossili.
  6. Sostenere la circolazione delle competenze in Europa.
  7. Sviluppare una formazione specifica sull’energia solare nell’ambito della formazione professionale elettrica.

Quanti sono i posti di lavoro nel fotovoltaico in Italia?

In questo contesto vale la pena spendere due parole sul mercato italiano. Oggi il Belpaese è quarto in Europa per occupati nel segmento fotovoltaico con un totale di 76.000 lavoratori e lavoratrici. Meglio fanno solo la Germania (prima 154.000 posti di lavoro diretti e indiretti), la Polonia (113.000) e la Spagna (91.000). Seguono invece Romania, Paesi Bassi e Francia.

Ma l’aspetto più interessante a livello nazionale è il tasso di crescita annuale. Nel 2022 la forza lavoro nel fotovoltaico italiano contava infatti 41.911 persone. Questo sensibile aumento annuale (oltre 34mila posti di lavoro in più in un anno) è in gran parte legato alle politiche nazionali che hanno favorito l’installazione di pannelli solari sui tetti, segmento in cui si concentra oltre l’85% dei posti di lavoro fv. E almeno stando alla nuova capacità aggiunta nel 2024 a livello nazionale, è probabile che il freno europeo non intacchi il dato italiano.

Occupazione fotovoltaica nell'UE 2023

Leggi anche Incentivi al fotovoltaico per aziende, guida completa ai contributi 2024

 E nel futuro? Secondo gli autori nel 2028 l’elenco degli Stati membri che contribuiscono principalmente alla creazione di occupazione solare non dovrebbe subire grandi cambiamenti rispetto al panorama attuale. 

“I Paesi Bassi, che si classificavano al 6° posto nel 2023, dovrebbero uscire dalla top 7, sostituiti dalla Grecia, mentre Polonia e Romania saranno superate da Spagna, Italia e Francia”, si legge nel rapporto.

In particolare: 

“il solido mercato fotovoltaico italiano sta alimentando un fiorente mercato del lavoro, con il paese che dovrebbe raggiungere i 100.000 posti di lavoro nel fotovoltaico entro il 2028. Ciò posiziona l’Italia come il terzo maggiore contributore ai posti di lavoro nel settore solare nell’UE, un aumento significativo rispetto al quinto posto dell’anno scorso”.

Leggi qui il rapporto EU Solar Jobs 2024

Come trovare le offerte di lavoro nel fotovoltaico

Uno dei metodi più semplici per trovare offerte di lavoro nel campo fotovoltaico è valutare le domande pubblicate su siti dedicati, come Indeed, Jooble It o Subito. Per ognuno di questi sono attualmente presenti oltre mille offerte a livello nazionale, con un’alta richiesta per figure come operai elettricisti, progettisti e commerciali. Molto utile anche linkedIn che, assieme alle semplici offerte nella versione base, dà la possibilità in quella Premium di inviare messaggi direttamente ai recruiter.

Per chi fosse interessato a guardare anche oltre i confini nazionali esiste invece la piattaforma digitale #SolarWorks (https://www.solarworksplatform.org/nl). Di cosa si tratta? Del primo sportello unico per lavoro nel fotovoltaico. Lo strumento, creato dall’associazione SolarPower Europe si rivolge a chi cerca lavoro , ma anche alle aziende che lo offrono e ai formatori e organizzatori di corsi. Il sito aiuta anche ad indirizzare la ricerca occupazionale permettendo selezionare una serie di abilità o capacità per trovare il “lavoro solare perfetto“. E, ciliegina sulla torta, offre anche un programma di formazione per accrescere le competenze in diversi campi.

Lavorare nel fotovoltaico, quali sono le figure professionali più richieste?

Una recente ricerca di mercato condotta da SENEC, ha individuato le figure professionali in campo fotovoltaico più richieste da parte delle aziende. E la cui domanda continuerà ad essere alta ancora per molto tempo.

I profili individuati sono:

Progettista di impianti fotovoltaici, ovvero chi si occupa di studiare, valutare e configurare la soluzione tecnica di impianto più adatta in base alle esigenze finali e del sito di installazione, dimensionando il progetto sul fabbisogno energetico. Queste figure professionali sono coperte essenzialmente da ingegneri e i periti industriali tuttavia, in alcuni casi, si possono aggiungere anche i responsabili tecnici delle aziende installatrici.

Installatore di impianti fotovoltaici, lavoratori specializzati nell’installazione ed avviamento degli impianti, nella connessione alla rete elettrica e nell’eventuale manutenzione.

I requisiti essenziali per svolgere questi incarichi sono, in alternativa:

  • Laurea in materia tecnica specifica;
  • Diploma o qualifica di scuola secondaria con specializzazione relativa al comparto, seguiti da un periodo di inserimento, di almeno 2 anni continuativi, alle dirette dipendenze di una impresa del settore;
  • Titolo o Attestato di formazione professionale conseguito dopo tirocinio formativo di 4 anni alle dipendenze di un’azienda del settore e conseguito nell’ambito di uno specifico programma di formazione per gli installatori di impianti a fonti rinnovabili.

Consulenti vendite di impianti fotovoltaici. Questo professionista si occupa della vendita ma svolge anche il ruolo di consulente, guidando il cliente verso la migliore scelta d’acquisto in base alle proprie esigenze.

Le città dove trovare lavoro

Secondo Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato, in Italia sono soprattutto tre le città da tenere d’occhio al momento. Parliamo di Napoli, Torino e Catania. Queste località, grazie a una combinazione di incentivi, investimenti privati e condizioni climatiche favorevoli, stanno diventando veri e propri hub del fotovoltaico, anche sotto il profilo occupazione. Qui si registra un alto numero di progetti di ricerca e sviluppo per migliorare l’efficienza dei moduli, iniziative per integrare il fotovoltaico nel tessuto urbano, e il lancio di diverse start-up innovative di settore.

“Il settore fotovoltaico – commenta Gionata Aldeghi, Manager e Industry Leader divisione Energy di
Hunters Group – si conferma un’area di crescita inarrestabile con una domanda di professionisti sempre più alta […] Le città di Napoli, Torino e Catania sono esempi di come l’Italia stia abbracciando questa trasformazione energetica, dimostrando che il futuro dell’energia sostenibile è già in corso su tutto il territorio nazionale, da nord a sud”.

Parità di genere nell’industria fotovoltaica

Uno degli elementi più rilevanti quando si parla di fotovoltaico e occupazione riguarda sicuramente l’inclusività. A differenza di altri settori energetici, infatti, quello solare mostra il più alto tasso di parità di genere. I dati pubblicati da IRENA a gennaio 2023 mostravano per il comparto – a livello globale – una percentuale di donne impiegate del 40%. Il doppio di settori come l’eolico o il petrolifero.

La maggior parte delle donne nel solare fotovoltaico ricopre incarichi amministrativi (58%), seguiti da posizioni tecniche non STEM.

Parità di genere nel lavoro fotovoltaico

Anche il dato nazionale appare non troppo distante da quello mondiale. Tra i professionisti del
fotovoltaico in Italia
attualmente troviamo che il 31% dei lavoratori sono donne, mentre il 69% sono uomini.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.