(Rinnovabili.it) C’è tutta la genialità italiana e le ultime innovazioni delle ricerca fotovoltaica nostrana dentro UniSat-5, il micro satellite lanciato la mattina del 21 novembre scorso dalla base russa di Yasny con il vettore russo-ucraino Dnepr. Concepito come una microscopica base di lancio spaziale per il rilascio in orbita di satelliti ancora più piccoli, UniSat-5 è il frutto di un pool di studenti-ricercatori e parte di un programma sviluppato dal gruppo di Astrodinamica della Scuola di Ingegneria Aerospaziale dell’Università ‘Sapienza’ di Roma.
Il satellite integra un modulo fotovoltaico sperimentale progettato e realizzato da Stefan Gregucci, borsista del dipartimento di Ingegneria civile all’Università di Pisa; il giovane ricercatore in collaborazione con Alta SpA e GAUSS Srl, è riuscito a sviluppare tecniche “low-tech” d’istallazione. “Una delle peculiarità che distingue questo pannello dagli altri a basso costo è un nuovo metodo per il “coverglassing” delle celle solari – spiega Stefan Gregucci – Le celle solari sono state installate sul substrato del pannello con una tecnica innovativa che, rispetto ai metodi tradizionali, non richiede particolari strumenti o tecnologie. Abbiamo raggiunto così l’obiettivo di incrementare le prestazioni in orbita, pur riducendo i costi di costruzione”.
Il modulo è stato accuratamente testato per determinarne la compatibilità con l’ambiente spaziale, sottoponendolo a prove di vibrazione con l’intero satellite per simulare i violenti scuotimenti che si verificano durante il lancio. Ma gli ottimi risultati ottenuti non sono che la base di partenza per l’Ateneo; il prossimo obiettivo sarà infatti quello di migliorare ulteriormente le proprietà meccaniche e termiche di questo tipo di pannelli con lo sviluppo di substrati in fibra di carbonio e fibra di vetro, anche grazie ai dati generati con la missione UNISAT-5 che giungeranno a Pisa dallo spazio nei prossimi mesi. “Il know-how acquisito dall’Università di Pisa e da Alta SpA nello sviluppo di questa ricerca, culminata con questa fondamentale esperienza di volo nello spazio – commenta il professor Marcuccio – ci posizionano al meglio per poter competere sul mercato dei pannelli solari a basso costo ma con elevate prestazioni per piccoli satelliti, un mercato in continuo fermento e rapido sviluppo, poiché rende accessibile lo spazio anche a chi dispone di risorse limitate”.