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Nel 1° maggio tedesco nuovo picco delle energie rinnovabili

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Un primo maggio di energie rinnovabili e prezzi negativi

(Rinnovabili.it) – Il primo maggio il settore delle energie rinnovabili della Germania ha dato di nuovo il meglio di sé: le green energy hanno prodotto oltre il 100 per cento della domanda elettrica nazionale, spingendo in negativo i prezzi all’ingrosso dell’energia. Lo confermano i dati ufficiali della Federal Network Agency tedesca che spiega come per due ore e mezza il paese sia andato avanti con sole rinnovabili, che hanno prodotto più della domanda nazionale. Il tempo in questione è ridotto e va detto che il dato ha più che altro un valore simbolico. Il merito della performance energetica, infatti, è da attribuire sia all’ottima giornata sotto il profilo meteorologico che ai consumi elettrici ridotti a causa della festività.

 

 

Nel complesso l’energia pulita ha prodotto circa 50 GWh elettrici, di cui circa 27 GWh da fonte eolica e circa 20 GWh da fonte solare. Idroelettrico e biomassa hanno fatto il resto. Picco a parte per tutto il 1 ° maggio, l’oelico ha rappresentato il 44,1 per cento del mix produttivo e il fotovoltaico il 12,1 per cento. Il surplus rinnovabile – esportato in parte all’estero – ha portato i prezzi dell’elettricità all’ingrosso in negativo. Il che significa che i clienti “sono stati pagati” per consumare energia, il che si traduce in significativi sconti in bolletta.

 

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L’idea di permettere al prezzo elettrico nazionale di “andare sotto zero” nel “mercato del giorno prima” (MGP) è uno degli strumenti applicati dalla Germania da circa 10 anni per garantire flessibilità al proprio sistema energetico. Il sistema ha preso piede anche in Belgio, Gran Bretagna, Francia, Paesi Bassi e Svizzera, ma le incursioni tedesche nei prezzi negativi sono le più frequenti. Non è infatti la prima volta che la Germania supera la domanda elettrica con una produzione al 100 per cento rinnovabile. Attualmente le fonti alternative producono il 36 percento dell’elettricità nazionale (dato del 2017) e il Paese sta lavorando per ampliare il piano infrastrutturale e migliorare la distribuzione delle fer non programmabili. In questo contesto si inserisce il progetto SuedOstLink, un cavo sotterraneo di 580 chilometri per collegare le due estremità del territorio.

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