Oceans of Energy ha installato con successo i primi moduli dell’innovativa centrale solare galleggiante offshore nelle acque olandesi. Superate con successo le prime tempeste invernali
Battesimo dell’acqua per il primo progetto al mondo di pannelli solari marini galleggianti
(Rinnovabili.it) – “Sono molto orgoglioso di questo successo, del nostro team e dei partner. Insieme, abbiamo reso possibile l’installazione dei primi moduli galleggianti per parchi solari nel Mare del Nord”. Con queste parole Allard van Hoeken, fondatore e CEO di Oceans of Energy, ha commentato la messa in posa dei primi pannelli solari marini galleggianti nelle acque olandesi. Un’iniziativa per ora unica nel suo genere che mira, tuttavia, a fare da apripista per il settore mondiale del fotovoltaico offshore.
Negli ultimi anni la tecnologia del solare “sull’acqua” si è ritagliata una nicchia importante nel mercato energetico mondiale, prolificando in quei Paesi dove la terra è poca e preziosa. Finora, tuttavia, i principali siti d’installazione sono stati bacini idroelettrici, pit-lakes e laghi artificiali, adattandosi quindi a spazi limitati e circoscritti. Oceans of Energy, uno spin-off della Delft University of Technology, nei Paesi Bassi, ha voluto puntare molto più in alto ed assieme all’Energy Research Center of the Netherlands (ECN), al Netherlands Organization for Applied Scientific (TNO), al Maritime Research Institute Netherlands (MARIN), all’Abu Dhabi National Energy Co., ha realizzato un progetto pionieristico.
Nasce dalle competenze di ciascuno di questi partner “Zon op Zee”, letteralmente Sole sul mare: l’impianto, inaugurato in questi giorni, è composto da pannelli solari marino galleggianti per una potenza totale di 8.5 kW. La capacità è piccola ma sarà presto portata a 50 kW e dopo una fase di collaudo di circa un anno, sarà alzata ancora fino a raggiungere i 100 MW.
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La tecnologia, spiega l’azienda, interagisce positivamente con l’ambiente in diversi modi, ma il team sta ricercando ulteriori implementazioni per migliorare la salute degli oceani. Il sistema è monitorato in maniera continua sia sul lato produzione di energia – ha dimostrato di resistere con successo alle prime tempeste invernali – che su quello degli impatti ambientali. “L’effetto dell’ombreggiatura sulla produzione primaria è trascurabile, poiché le maree rinfrescano continuamente l’acqua sotto le piattaforme”.
Il fotovoltaico offshore offre anche delle opportunità di collaborazione con il settore della pesca, poiché le piattaforme galleggianti fungono da habitat protettivo per i pesci giovani e possono facilitare la crescita dei mitili. Ecco perché Oceans of Energy ha già iniziato a collaborare attivamente con l’industria dell’acquacoltura su una serie di progetti di ricerca. “Il primo sistema solare offshore al mondo realizzato i mare aperto è ormai un dato di fatto, e ciò ci rende pionieri nel fotovoltaico offshore”. Secondo l’azienda i pannelli solari marini potrebbero fornire metà della domanda totale di energia nei Paesi Bassi, utilizzando meno del 5% del Mare del Nord olandese. E questo spazio, cosa ancor più importante, potrebbe essere ricavato direttamente all’interno di parchi eolici offshore già esistenti.
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