Il marketplace creato dall'azienda torinese permetterà di dare una seconda vita ai pannelli solari usati in maniera sicura e tracciata
Le potenzialità del fotovoltaico di seconda mano
(Rinnovabili.it) – I pannelli fotovoltaici usati possono avere più di una vita. Una strada è sicuramente il riciclo: oggi le tecnologie esistenti permettono di recuperare almeno l’80% in peso del modulo e le norme europee hanno fissato precisi obiettivi in tal senso. Ma esiste anche un’altra via, decisamente meno regolamentata e più sconosciuta. Parliamo della compravendita di fotovoltaico di seconda mano, pratica attualmente del tutto “amatoriale”, non priva di rischi ma al contempo ricca di possibilità. Ecco perchè COESA, Energy Service Company (ESCo) torinese, intende rimuovere criticità e punti oscuri e realizzare il primo e-commerce europeo di pannelli fotovoltaici usati. Di cosa si tratta di un marketplace per il solare di seconda mano, certificato e controllato.
Pannelli solari usati, quando convengono?
Inutile negarlo. La resa di un pannello solare di 30 anni non è la stessa di uno appena comprato. La vita utile garantita si aggira oggi sui 25 anni, calcolando perdite di potenza trascurabili nel lasso di tempo garantito. Dopo il termine la faccenda si complica. Quando la potenza originaria cala del 20% o più, il sistema potrebbe non riuscire a soddisfare le esigenze del proprietario. Ma anche con un 80% di capacità residua il fotovoltaico usato può trovare un’applicazione, magari in piccole installazioni offgrid che non richiedono le accortezze degli impianti connessi in rete.
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Pannelli fotovoltaici usati, fuori dal mercato nero
Che la possibilità di comprare fotovoltaico di seconda mano non sia un’opzione così peregrina lo dimostra la parte più nascosta del mercato. Oggi, rivela COESA, esistono privati che rivendono i vecchi pannelli fotovoltaici sulle piattaforme online. Il problema maggiore, in questo caso, è la mancanza della garanzia del produttore, sia per le prestazioni che in caso di guasti. Ma si può andare incontro anche avere e proprie frodi. “In pratica quello dell’usato è un mercato nero, caratterizzato dalla totale mancanza di tutele per chi acquista” sottolinea Matteo Stoppa, Chief Innovation Officer COESA. “Se pensiamo che dopo 20/25 anni di utilizzo un pannello fotovoltaico mantiene l’80% della sua capacità è facile capire che stiamo sprecando una colossale quantità di energia pulita e a basso costo”.
Il primo marketplace dei pannelli fotovoltaici usati
Per affrontare il problema, l’ESCo ha realizzato in collaborazione con Politecnico di Torino, Unicredit e Fondazione Cottino, il progetto KeepTheSun. L’iniziativa intercetta da un lato le esigenze dei proprietari che intendono sostituire i propri moduli solari con modelli di nuova generazione. E dall’altro individua le richieste di chi vuole creare un impianto off-grid, non connesso alla rete elettrica nazionale.
Il processo di vendita prevede la creazione di una rete di stakeholder sul territorio che si occupi di testare e certificare l’efficienza di ogni modulo fotovoltaico usato messo in vendita: una garanzia per tutti gli attori della filiera, nonché il motivo per cui il portale non sarà attivo prima del 2024.
“Il nostro progetto trasforma quello che attualmente è un rifiuto in una risorsa preziosa, con evidenti riflessi sulla riduzione dell’inquinamento ma anche del contrasto alle vendite illegali“ spiega Federico Sandrone, Amministratore delegato e cofondatore di COESA. “Riciclare i pannelli fotovoltaici è costoso ed energivoro, riutilizzarli azzera invece la loro impronta di carbonio e può innescare circuiti virtuosi per il nostro sistema economico”.