Un medico canadese di origini palestinesi ha deciso di lanciare un progetto per coprire di pannelli fotovoltaici gli ospedali della Striscia di Gaza
(Rinnovabili.it) – La luce del sole per evitare i blackout negli ospedali di Gaza. Con il progetto “EmpowerGAZA” un gruppo di dottori canadesi vuole installare pannelli fotovoltaici su quattro dei maggiori nosocomi della Striscia, dove anche in tempo di pace la luce può mancare per 16 ore al giorno.
L’idea è nata dall’esperienza diretta di Tarek Loubani, medico canadese di origini palestinesi a capo del progetto, che ha lavorato come volontario a Gaza sotto i bombardamenti israeliani la scorsa estate. Ma il progetto non è pensato soltanto per rispondere alle crisi durante i conflitti. La sua iniziativa infatti ha anche un obiettivo di carattere ambientale.
Da un lato riuscire a salvare più vite: un blackout in sala operatoria infatti può essere fatale, anche perché costringe i dottori a eseguire procedure d’urgenza rischiose per risparmiare l’energia dei gruppi di continuità. Dall’altro lato, c’è la questione ambientale. Ogni ospedale a Gaza è dotato di generatori diesel che entrano in funzione quando l’elettricità viene tagliata o arriva a singhiozzo. Procurarsi il carburante costa molto, ma soprattutto inquina e il macchinario produce un elevato inquinamento acustico.
Un progetto simile è già andato in porto all’inizio dell’anno al Jenin Charitable Hospital e con ottimi risultati. Adesso l’edificio, alimentato al 100% dalla radiazione solare, produce 76 MWh l’anno da 168 moduli e serve un bacino di 200mila persone.
Loubani, insieme ai colleghi Ben Thomson e Dalal Dahrouj dell’università del Western Ontario e alla regista Amy Miller, ha iniziato a fine aprile una raccolta fondi che si concluderà il 26 giugno. Appoggiandosi alla popolare piattaforma di crowdfunding Indiegogo puntano a raccogliere 200.000 dollari, che andranno a finanziare i pannelli solari per il primo dei quattro ospedali. Una volta raggiunto l’obiettivo subentreranno altri sponsor, fra cui il Programma per lo Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) e la Ong canadese Islamic Relief Canada. Il costo totale del progetto è di 1,2 milioni di dollari per fornire energia 24/7 agli ospedali di Deir al-Balah, Beit Lahiya, Khan Younis e la struttura pediatrica Rantisi di Gaza.