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Pannelli fotovoltaici galleggianti sulle cave di lignite, l’idea tedesca

Pannelli fotovoltaici galleggianti
via depositphotos.com

Industria e ricerca tedesca pronte a  valutare scalabilità e resa del fotovoltaico flottante

(Rinnovabili.it) – La transizione energetica in Germania sta lasciando dietro di sé piccole cicatrici: le miniere a cielo aperto di lignite. Nel paese se contano circa 500, ormai chiuse ed allagate a formare i cosiddetti pit lake, letteralmente laghi di fossa. Questi siti stanno diventando oggi meta del nuovo solare. Riempite d’acqua, le ex cave di carbone possono, infatti, offrire superficie utile all’installazione di pannelli fotovoltaici galleggianti, regalando una seconda vita “energetica” alle miniere. Si tratta di una pratica che sta lentamente prendendo piede in diversi angoli del mondo, ma per la Germania e la sua eredità carbonifera la polarizzazione delle cave di lignite potrebbe costituire una grande opportunità.

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L’istituto tedesco Fraunhofer ISE ha stimato per la nazione fino a 26 GWp di capacità solare installabile a questo livello, ipotizzando un’occupazione di 0,6 MWp/ha. Ma quali sono i siti migliori? E quale il design più performante per una resa maggiore? Ma soprattutto quali gli impatti ecologici sull’ambiente circostante? Per rispondere a queste domande è nato il progetto PV2Float, finanziato dal Ministero federale tedesco per gli affari economici e l’energia. L’iniziativa, portata avanti da Fraunhofer ISE, RWE Renewables e l’Università BTU, effettuerà un’analisi precisa dei requisiti tecnici, dell’efficienza economica e degli effetti ecologici dei impianti fotovoltaici galleggianti in Germania.

Le potenzialità dei pannelli fotovoltaici galleggianti

Nel dettaglio, RWE selezionerà il sito di test e studierà il potenziale del mercato tedesco e internazionale per il solare flottante. La struttura dimostrativa sarà progettata e realizzata insieme a Volta Solar, spiega l’istituto tedesco in una nota stampa. E sarà composta da quattro impianti galleggianti e un impianto di riferimento a terra con una potenza complessiva di circa 150 kilowatt. I pannelli fotovoltaici galleggianti saranno forniti dalla società tedesca Heckert Solar.

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I ricercatori del Fraunhofer ISE studieranno invece il quadro normativo, sviluppando anche una procedura per la partecipazione delle parti locali interessate. Inoltre, l’istituto eseguirà test di durata sui singoli componenti del sistema, svilupperà ulteriormente moduli fotovoltaici e modelli di simulazione sulla resa energetica, adattandoli per soddisfare i requisiti particolari delle applicazioni galleggianti. Ovviamente senza scordare l’aperto più importante: la fattibile economica. “I corpi d’acqua richiedono requisiti speciali in termini di design, materiale, compatibilità ambientale e gestione operativa degli impianti fotovoltaici galleggianti”, spiega  Stefan Wieland, capo progetto presso Fraunhofer ISE. “In PV2Float, questi aspetti sono studiati per i grandi impianti fotovoltaici galleggianti”. Il monitoraggio dell’ecologia acquatica è di competenza del BTU Cottbus-Senftenberg e dell’Institut für Wasser und Boden Dr. Uhlmann di Dresda.

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