La società rappresenta oggi un attore chiave nel mercato degli accordi di acquisto di energia. Attraverso Statkraft Markets offre soluzioni PPA in upstream e downstream per clienti aziendali, facendo incontrare domanda ed offerta e facilitando la transizione verso le energie rinnovabili
La transizione energetica ha lanciato una sfida non da poco al mercato elettrico italiano: riuscire a far coincidere le esigenze di chi oggi produce energia rinnovabile con quelle degli utenti finali, compresi i grandi consumatori. Un equilibrio non facile ma che tuttavia in questi anni può contare su uno “strumento” particolarmente vantaggioso e grazie a cui, solo nel 2023, è stata contrattualizzata in Europa una nuova capacità verde di ben 10,4 GW. Parliamo dei corporate PPA (Power Purchase Agreements), accordi d’acquisto di energia elettrica a lungo termine stipulati tra produttori/fornitori e imprese. A raccontarci delle potenzialità del settore a livello nazionale è oggi Statkraft, azienda numero uno in Europa nella produzione di energia rinnovabile e impegnata da 4 anni a supportare anche la transizione energetica italiana. Nella sua strategia aziendale l’offerta PPA ha un ruolo ben preciso: fornire da un lato prevedibilità e sicurezza dell’approvvigionamento ai grandi consumatori, e dall’altro assicurare una stabilità finanziaria ai proprietari degli impianti.
A portarla avanti è Statkraft Markets, come ci spiega Marika Savoia, responsabile dei Corporate PPA in Italia. “Negli ultimi tre anni in Italia ci siamo focalizzati in attività upstream, vale a dire abbiamo formato un portafoglio di impianti di terze parti che sono sviluppatori primari di impianti nuovi a fonti rinnovabili, con i quali abbiamo finalizzato contratti PPA a lungo termine, solitamente di durata decennale”.
Chi sono i sellers? Attualmente la società ha firmato contratti con grandi player nel campo delle FER come ad esempio Sonnedix, Mytilineos e Enfinity Global. Nello specifico, l’energia impegnata appartiene ad un portafoglio di impianti fotovoltaici su scala utility; grazie alla consolidata esperienza, reputazione e bancabilità, Statkraft continua ad avere ampio accesso a nuovi progetti FER.
Il ruolo di Statkraft, sottolinea Savoia, è quello di aggregatore. “Acquistiamo l’energia prodotta dagli impianti – alcuni già in esercizio, altri in arrivo – la trasformiamo e la rendiamo fruibile per le aziende corporate”. Offrendo un plus non da poco: un’eccellente affidabilità finanziaria e professionalità. E non potrebbe esserci un attore più stabile del Gruppo Statkraft, a cui Standard & Poor (S&P) ha confermato un rating creditizio A.
Ma quali vantaggi possono ottenere i produttori da questi contratti? Nel campo PPA per rinnovabili non programmabili – la struttura ideale è quella degli accordi Pay-as-Produced, in cui il pagamento al produttore di energia si basa sull’energia effettiva generata e consegnata – la lista è lunga. Gli accordi a lungo termine forniscono innanzitutto un livello di certezza di ricavi, mettendo al sicuro dalla volatilità e dall’imprevedibilità dei prezzi spot, aumentando la bancabilità del progetto.
La stessa cura e attenzione offerta ai produttori è profusa anche per i consumatori per i quali la strategia Statkraft ha un duplice obiettivo: da un lato offrire alle imprese corporate una fonte di approvvigionamento sicura, “con un profilo più stabile possibile, stabilizzando la volatilità dei prezzi a lungo termine e dall’altro lato supportarle nel processo di decarbonizzazione”.
E anche in questo caso i benefici sono diversi. I grandi consumatori che oggi si affidano a un contratto a lungo termine possono godere di una sicurezza energetica tale da rendere per gli stessi più semplice pianificare, prevedere e prendere decisioni aziendali di ampio spettro. E poiché l’offerta PPA riguarda l’energia rinnovabile, le aziende – energivori compresi – possono compiere un passo avanti importante verso la riduzione del consumo di combustibili fossili e la sostenibilità in generale.
Ma Statkraft ha una marcia in più. L’approccio della società è tagliato sulle esigenze dei clienti e del mercato finale, per permettere ai consumatori corporate di abbassare il più possibile i loro rischi. “Ovviamente un profilo fotovoltaico o un profilo eolico, hanno delle incertezze. Il ruolo di aggregatore è quello di adattare l’offerta il più possibile alle esigenze dell’azienda. Quello che abbiamo fatto fino ad adesso è cercare di muoverci con diverse strutture di prodotti per andare incontro alle differenti domande”.
Come? Il segreto di Statkraft sta nella capacità di innovare e integrare, anticipando i bisogni del mercato, come dimostra uno degli ultimi prodotti messi a punto dall’azienda per questo segmento, ossia l’offerta PPA 365. Si tratta di un contratto a lungo termine dell’azienda che offre energia combinando la produzione eolica con quella fotovoltaica per garantire una fornitura di energia pulita 365 giorni l’anno (da qui il nome). “Questo permette di creare un’offerta energetica che si avvicini il più possibile al profilo base-load, utilizzando però degli impianti rinnovabili”.
L’ulteriore vantaggio dell’offerta PPA di Statkraft? La competenza e il know-how acquisito a livello europeo in questo mercato. Non solo il colosso è già riconosciuto e apprezzato da grandi realtà industriali nel vecchio continente ma ha sviluppato un modello di successo replicabile. “Nel resto dell’Europa i nostri colleghi sono abbastanza avanti su questa tipologia di prodotti. Noi adattiamo questa esperienza al mercato italiano dal punto di vista contrattualistico e di strutture, sia rivolgendoci alle aziende corporate. Il nostro obiettivo è mettere assieme una serie di prodotti per avvicinarci il più possibile a tutte le diverse esigenze delle corporate”.
Nel dettaglio fino ad oggi Statkraft ha sottoscritto a livello nazionale diversi accordi di fornitura, di cui uno con un’eccellenza tutta italiana. Parliamo del Gruppo Chiesi, multinazionale biofarmaceutica con sede a Parma che ha firmato un contratto di acquisto decennale per oltre 30 GWh l’anno di energia elettrica fotovoltaica a partire dal 2024. Importanti anche due accordi con grandi player del settore delle telecomunicazioni: quello con Iliad, sottoscritto lo scorso febbraio, per 48 GWh di energia green all’anno a partire dal 2025, e quello con Fastweb, che garantirà all’azienda 19 GWh di energia rinnovabile fino al 2034.
E gli obiettivi per il futuro, spiega Savoia, sono estremamente chiari. Statkraft Markets mira a “far crescere l’accesso dei clienti corporate ai PPA, coinvolgendo non solo realtà internazionali ma anche quelle esclusivamente nazionali, per farci recepire come player interessante anche dalle imprese italiane. Quello che stiamo facendo oggi è continuare ad ampliare l’offerta PPA in termini di tipologie di strutture. Da quelle standard, con prezzo fisso, a quelle più strettamente connesse al mercato.”
Non solo. L’esperienza acquisita anche a livello europeo in questi anni permette a Statkraft di affrontare con maggiore sicurezza il presente, nonostante i grandi mutamenti in corso lato norme e incentivi che potrebbero creare una certa concorrenza ai PPA aziendali. “Stiamo assistendo ad un grande fermento dal punto di vista regolatorio in Italia, sia per il FER X che per l’Energy Release”, sottolinea Savoia.
Entrambi gli interventi toccano il mercato italiano dei PPA ma con effetti ancora tutti da valutare sia lato offerta che lato domanda energetica. Da un lato, infatti, l’Energy Release prevede la cessione ai clienti finali prioritari (industriali, PMI ed energivori) dell’energia elettrica rinnovabile ritirata dal GSE.
Dall’altro lato c’è FER X, decreto in via definizione, che una volta in vigore fisserà uno schema d’acquisto garantito da parte del GSE dell’energia rinnovabile prodotta, sempre per un lungo periodo e tramite contratti per differenza (CfD).
Entrambi gli strumenti avranno degli effetti innegabili sul trend di sviluppo dei Power Purchase Agreement. “Al momento vi sono alcuni aspetti che creano incertezza, soprattutto riguardo la futura disponibilità di impianti per i PPA e i loro prezzi. Ma in attesa che diventi tutto più chiaro [alcuni punti rimasti in sospeso dovrebbero essere definiti già quest’estate] noi saremo pronti ad adattarci ai nuovi contesti. Non bisogna dimenticare che questi sistemi incentivanti esistono già in altri mercati europei e Statkraft si è sempre adattata grazie alla propria esperienza. Quindi lo faremo anche in Italia”.