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O&M solare, crescita vertiginosa ma margini bassi

Il nuovo rapporto di Wood Mackenzie esplora il settore dell'aftermarket fotovoltaico e stima: le spese per l'operatività e la manutenzione degli impianti potrebbero aumentare di 4 volte entro il 2030.

O&M solare
via depositphotos.com

I bassi margini potrebbero scoraggiare i nuovi entranti nel mercato?

(Rinnovabili.it) – Rosee previsioni aspettano la capacità fotovoltaica mondiale. Secondo le stime di Wood Mackenzie, il settore raggiungerà i 2,2 TW installati entro la fine del decennio. Una crescita importante che avrà effetti non solo a monte ma anche valle. Per l’O&M solare, ossia il comparto che si occupa della gestione e manutenzione degli impianti, si tradurrà un incremento altrettanto sostanzioso. Le spese in questo segmento, spiegano gli stessi analisti di Wood Mackenzie, aumenteranno di 4 volte, raggiungendo i 15 miliardi di dollari al 2030. Tuttavia con prezzi d’asta sempre più competitivi, l’aumento dei costi della manodopera e della catena di approvvigionamento, i fornitori di servizi dovranno affrontare diverse sfide per rimanere redditizi.

Cosa è l’O&M solare?

Nell’O&M solare rientrano tutti quegli interventi post installazione dell’impianto fotovoltaico, atti ad incrementare l’efficienza allungandone la vita e massimizzandone la produzione. Il mercato comprende i servizi di monitoraggio, manutenzione programmata, riparazione e sostituzione in caso di guasti, unitamente ad reportistica dettagliata sullo stato di funzionamento. In questo conteso spiega Leila Garcia da Fonseca di Wood Mackenzie, gli Stati Uniti rappresenteranno il mercato unico più interessante nei prossimi anni, catalizzando da soli ben 3,5 miliardi di dollari del totale. Su base regionale, tuttavia, sarà l’Asia Pacifico (APAC) a dominare la classifica con 5,7 miliardi di dollari.

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Il trend è indissolubilmente legato alla crescita del mercato principale. “I progetti su scala industriale continueranno a dominare la nuova capacità [fotovoltaica]”, scrive da Fonseca. “La regione delle Americhe sta guidando questa tendenza, seguita rispettivamente da APAC ed EMEA (Europa, Medio oriente ed Africa)”. Nel dettaglio, nel Vecchio continente la società stima che la quota di progetti su scala utility passi al 50% dell’intero mercato solare entro il 2030. “A livello globale, la dimensione media di progetti è di 83 MW, il 14% in più rispetto a quanto riportato all’inizio del 2021. La tendenza verso capacità più grandi aiuta a ottimizzare i prezzi dell’O&M fotovoltaico, poiché la densità del sistema è un importante fattore di costo”.

Riduzione dei costi

Secondo gli analisti, quasi la metà della spesa globale per servizi di gestione e manutenzione nei prossimi dieci anni sarà destinata a riparazioni correttive, comprese le sostituzioni degli inverter. “Ciò rappresenta un chiaro driver per potenziali attività di ripotenziamento e soluzioni di analisi avanzate”, aggiunge da Fonseca. Ma nel contempo si prevede anche una riduzione dei costi per queste operazioni. “Le economie di scala sono fondamentali […] I fornitori di O&M che si occupano di un volume significativo di risorse in una determinata regione sono quindi nella posizione migliore per offrire prezzi competitivi”.

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Tuttavia, l’EMEA è l’unica regione che prevede una riduzione complessiva dei costi per megawatt; ciò è in gran parte dovuto a progetti situati nei mercati del lavoro a basso costo in Medio Oriente e nell’Europa orientale. Altrove, è probabile che una carenza di manodopera qualificata e problemi di filiera manifatturiera compensino i potenziali risparmi derivanti dai miglioramenti tecnologici, facendo invece aumentare i costi complessivi.