(Rinnovabili.it) – Va ampliandosi il fronte fautore di una modifica da parte delle Regioni ai decreti sulle rinnovabili elettriche e sul fotovoltaico. Dopo le mozioni approvate in Senato, e gli appelli della parte politica, dei sindacati e del comparto associazionistico e degli enti locali anche Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, Greenpeace Italia, Kyoto Club, Legambiente, Symbola e WWF Italia si uniscono al coro dei no riservato ai testi dei due decreti in questione. Firmando un comunicato congiunto le sei associazioni chiedono oggi al Presidente della Conferenza così come a quelli delle Regioni di intervenire sui provvedimenti con una modifica sostanziale che possa accompagnare la necessaria riduzione degli incentivi con un alleggerimento degli oneri burocratici.
Il suggerimento offerto è quello di adottare un approccio “molto più efficiente ed efficace” imperniato su taglio tariffario automatico al momento del superamento di scaglioni di potenze prefissate. “Si impedirebbe così la corsa alle installazioni e il mercato si autoregolerebbe. Ad esempio, riducendo per il fotovoltaico la tariffa del 2% ogni 150 MW installati, si otterrebbe lo stesso valore previsto dalla tariffa per il quinto semestre avendo installato 3 GW senza l’incubo dei registri”. “Crediamo quindi – continua la nota stampa – che le Regioni e le Istituzioni locali debbano richiedere una profonda revisione dei decreti altrimenti sarebbe persino meglio non esprimere alcun parere e non avere nessun provvedimento”.