(Rinnovabili.it) – Un gruppo di scienziati del Laboratory of Photonics and Interfaces EPFL (École Polytechnique Fédérale de Lausanne) ha migliorato l’efficienza delle celle solari di Grätzel portando la percentuale di conversione della luce solare al traguardo di 12,3% e riducendo così la distanza che ancora separa questa tecnologia dalle unità più convenzionali in silicio. La sfida era quella di aumentare le prestazione del fotovoltaico dye-sensitized e, per ottenere l’obiettivo, i chimici hanno deciso di sostituire i componenti del colorante standard – rutenio e iodio – con porfirina e cobalto. Il suo design molecolare rallenta la velocità di trasferimento di elettroni dal film biossido di titanio al mediatore in cobalto ossidato e produce un fotovoltaggio di circa 1 volt. In altre parole questa combinazione ha permesso loro di aumentare l’assorbimento della luce solare e si traduce in uno scambio di elettroni più efficiente.
A dire il vero il settore ha celebrato da poco un altro record, grazie a Sharp Corporation che in laboratorio ha raggiunto un’efficienza del 36,9%, il più alto tasso di conversione con una cella a tripla giunzione che non sfrutti la tecnologia di concentrazione dei raggi. Il fotovoltaico da record firmato Sharp presenta uno strato superiore di fosfuro di indio e gallio (InGaP), uno intermedio di arseniuro di gallio (GaAs) e uno inferiore di arseniuro di gallio e indio (InGaAs), strutturati sopra un substrato di silicio.