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I nuovi impianti rinnovabili mettono a rischio carbone e gas

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Credits: Kelly Lacy from Pexels

L’ultima analisi di BNEF sull’LCOE dei nuovi impianti rinnovabili

(Rinnovabili.it) – Per almeno due terzi della popolazione mondiale, i nuovi impianti rinnovabili potrebbero produrre elettricità a prezzi più convenienti delle centrali fossili. A riferirlo è Bloomberg New Energy Finance (BNEF) nella sua ultima analisi dei benchmark globali. Il report si concentra sull’LCOE (levelized cost of energy), misura del costo necessario per finanziare e mantenere un impianto energetico nel corso della sua vita, in rapporto alla quantità totale di energia prodotta. Il valore, espresso in dollari per MWh (o cent/kWh) permette di confrontare tecnologie diverse e valutarne la competitività

Quello che emerge dal documento è come i nuovi impianti rinnovabili – nel caso di fotovoltaico ed eolico a terra – siano oggi le soluzioni più economiche per la generazione elettrica. E come l’accumulo tramite batterie offra, ai fini del picco di domanda, l’opzione più vantaggiosa nelle regioni importatrici di gas, come Europa, Cina e Giappone.

Parte di questi risultati si devono soprattutto agli sviluppi del mercato negli ultimi mesi.

“Ci sono stati notevoli miglioramenti nella competitività dei costi di fotovoltaico ed eolico”, commenta Tifenn Brandily, autore principale del rapporto. In parte è dovuto ai miglioramenti tecnologici. Ma la nostra analisi suggerisce anche che dal 2016 le aste stanno costringendo gli sviluppatori a risparmiare sui costi, aumentando le dimensioni del progetto e i portafogli. Una scala più ampia consente loro di ridurre le spese di bilancio di impianti, operazioni e manutenzione, mantenendo una posizione di contrattazione più forte al momento dell’ordine delle attrezzature”.

LCOE eolico a terra

Il rapporto mostra come l’COE per l’eolico onshore del sia diminuito del 9 per cento dalla seconda metà del 2019, raggiungendo i 44 dollari il MWh. Gran parte del calo è legato alle nuove taglie delle turbine (4,1 MW) e alla grandezza dei progetti. Una wind Farm media vanta oggi il doppio della capacità cumulata installata nel 2016 (ossia 73 MW contro i 32 MW di 4 anni fa).

In alcuni mercati eolici, l’LCOE onshore ha raggiunto vere punte record: il più basso si è registrato in Brasile con 24$/MWh. Seguono Stati Uniti, India e Spagna rispettivamente con 26 e 29 dollari per MWh all’ora

LCOE fotovoltaico

Il fotovoltaico su scala utility invece ha ridotto il suo LCOE del 4 per cento raggiungendo un prezzo medio di 50 dollari al MWh. Anche in questo è la tecnologia e la taglia degli progetti a fare la differenza

In Cina, il più grande mercato solare al mondo, BNEF ha calcolato un benchmark di 38 $/MWh. I nuovi impianti fotovoltaici sono ora quasi alla pari con il costo di esercizio delle centrali elettriche a carbone ($ 35 / MWh). Ciò è significativo soprattutto in momento in cui il Paese avanza nel suo programma di deregolamentazione, aprendo la concorrenza nel settore dell’energia. A livello globale, BNEF stima che alcuni dei progetti fotovoltaici più economici finanziati negli ultimi sei mesi saranno in grado di raggiungere un LCOE di 23-29 dollari per MWh grazie alle aste. I mercati più papabili per queste opere sono Australia, Cina, Cile e Emirati Arabi Uniti.

“E ci sono molte innovazioni in cantiere che ridurranno ulteriormente i costi”, ha aggiunto Brandily.

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LCOE batterie

L’accumulo a batterie fornisce un altro esempio della competitività dei nuovi impianti rinnovabili. Oggi, Bloomberg stima che la capacità media dei progetti di storage sia di circa 30 MWh, il quadruplo rispetto4 anni fa. Dal 2018, l’aumento delle dimensioni del progetto combinato con una base produttiva in rapida espansione e miglioramenti nella densità energetica, hanno dimezzato il costo livellato.

Il benchmark globale LCOE di BNEF si attesta ora a 150 $/ MWh.

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