Con ben 118 GW installati lo scorso anno, il fotovoltaico ha superato tutte le altre tecnologie in termini di nuova potenza aggiunta, confermandosi la soluzione energetica più popolare implementata in un terzo delle nazioni
I dati 2019 di BloombergNEF sulla nuova capacità elettrica mondiale
(Rinnovabili.it) – Avanzano le rinnovabili, indietreggiano le fossili. Quando si guarda alla nuova capacità elettrica mondiale, le green energy continuano ad essere in vantaggio, aumentando di anno in anno il distacco con le fonti energetiche inquinanti. A confermarlo è oggi Bloomberg New Energy Finance (BNEF), pubblicando i dati completi del 2019 nel suo “Power Transition Trends 2020”. Lo scorso anno, quando la minaccia globale del SARS-CoV-2 era ancora solo un’ipotesi, solare ed eolico sono cresciuti vistosamente assicurando da soli il 67 per cento della nuova capacità elettrica aggiunta a livello mondiale. Di contro, i combustibili tradizionali hanno ridotto la fetta delle nuove installazioni ad un contenuto 25 per cento.
Ma i numeri non devono far pensare ad una contrazione dei nuovi impianti fossili. Basti pensare al carbone che nel 2019 ha aggiunto 39 GW di capacità netta; ossia 20 GW in più rispetto quanto installato nel 2018.
Il realtà dietro al sorpasso delle rinnovabili c’è quasi unicamente l’accelerata di eolico e solare. Nel dettaglio, il fotovoltaico ha dominato come principale nuova fonte di generazione elettrica in dozzine di paesi, dall’Australia, all’India, dall’Italia alla Namibia, dall’Uruguay agli Stati Uniti. Con ben 118 gigawatt costruiti durante lo scorso anno, la tecnologia solare ha superato tutte le altre fonti.
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Il rapporto di BNEF evidenzia anche gli enormi passi avanti compiuti dal fotovoltaico nell’ultimo decennio. Se nel 2010 la capacità solare cumulata totale era di appena 43,7 GW, a fine 2019 la cifra ha superato i 651 GW. Non solo. Lo scorso anno, per la prima volta, ha anche superato l’eolico e i suoi 644 GW, divenendo la quarta più grande fonte elettrica in base alla capacità, dietro a carbone (2.089 GW), gas (1.812 GW) e idroelettrico (1.160 GW).
“Il forte calo dei costi delle apparecchiature solari hanno reso questa tecnologia ampiamente disponibile per case, aziende e reti”, ha affermato Luiza Demôro, analista di BNEF e autore principale dello studio. “Il fotovoltaico è ora davvero onnipresente, è un fenomeno mondiale”.
Ovviamente il contributo alla produzione di energia elettrica è molto più contenuto rispetto alle fossili. Come spiega BloombergNEF, oggi il fv rappresenta circa il 2,7% dell’elettricità generata in tutto il mondo. Dieci anni fa la percentuale era di soli 0,16%. Data la natura economica della tecnologia e la limitata penetrazione su base generazionale, gli analisti prevedono che il mercato fv continuerà a crescere, con 140-178 GW di nuova capacità elettrica nel 2022.
Uno dei dati interessanti emersi dal documento è la distribuzione dei nuovi impianti rinnovabili. Se 10 anni fa la nuova capacità elettrica solare ed eolica si concentrava nelle nazioni ricche, oggi la situazione appare radicalmente mutata. E Paesi come Cile, Colombia, Messico e Turchia iniziano a divenire importati competitor.
Nel documento, BNEF stima che le emissioni di CO2 del settore energetico globale siano diminuite solo dell’1,5 per cento nel 2018-2019 poiché il calo negli Stati Uniti e nell’UE è stato più che compensato da un aumento in Cina. La repubblica popolare ha rappresentato il 37 per cento del totale emissivo del 2019. Seguono gli Stati Uniti con il 14 per cento e l’UE con il 6 per cento.
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