L’Authority risponde a quanti lamentano criticità derivanti dall’attuale sopraggiunta carenza di sistemi di protezione di interfaccia necessari per effettuare le connessioni in bassa tensione
(Rinnovabili.it) – Dopo gli appelli lanciati dalle associazioni del fotovoltaico italiano in merito alle difficoltà d’adeguamento ai nuovi requisiti del Codice di Rete, l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas interviene per chiarire la questione. Al centro del problema, ricordiamo, c’è la carenza di sistemi di protezione di interfaccia rispondenti ai requisiti previsti dall’Allegato A70 al Codice di Terna e dalla Norma CEI 0-21, che ha spinto molti operatori di impianti fotovoltaici – che richiedono la connessione per accedere agli incentivi – a chiedere delle deroghe.
Ma per l’AEEG le forti esigenze di sicurezza del sistema elettrico nazionale “fanno sì che l’attuale sopraggiunta carenza di sistemi di protezione di interfaccia non possa essere motivo sufficiente per concedere deroghe al fine di posticipare la data dell’1 luglio 2012, in assenza di evidenze, da parte di Terna, dell’eventuale attenuarsi della situazione di emergenza attesa per l’estate e, in particolare, per il mese d’agosto. Infatti, il sistema potrebbe correre maggiori rischi, soprattutto in questi mesi estivi. L’Autorità non può disporre azioni che possano comportare il venir meno del livello di sicurezza del sistema elettrico nazionale indicato da Terna”.
L’AEEG ricorda inoltre come le tempistiche per l’adeguamento siano state definite, nel marzo scorso, contemperando sia le esigenze di sicurezza del sistema elettrico nazionale evidenziate da Terna, sia le esigenze dei produttori di energia elettrica, dei costruttori di inverter e dei sistemi di protezione di interfaccia (prevedendo che solo dall’1 luglio 2012 tali dispositivi dovessero essere in grado di rispondere a tutte le esigenze definite da Terna) ma fa sapere di aver già provveduto ad informare il Ministro dello Sviluppo e il Garante della Concorrenza “affinché possa verificare se vi siano o vi siano stati comportamenti opportunistici e collusivi da parte dei costruttori dei sistemi di protezione di interfaccia”.