Il 90% degli intervistati è d'accordo a chiudere entro il 2020 delle centrali più inquinanti, a carbone e a olio combustibile
(Rinnovabili.it) – No al carbone, fonte energetica del passato, sì all’energia solare più sicura ed ecofriendly. Si può riassumere così l’opinione della maggioranza degli italiani sul tema del futuro energetico tricolore. I dati del 9° Rapporto “Gli italiani e il solare”, presentato in apertura di Solar Expo, testimoniano ancora una volta il larghissimo sostegno verso questa fonte rinnovabile. Realizzata da IPR Marketing e dall’Osservatorio sul Solare della Fondazione UniVerde con il sostegno di Yingli Green Energy Italia e di Sorgenia, l’indagine conferma la preferenza per il solare nell’89% degli intervistati, secondo i quali l’Italia dovrebbe puntare sempre di più su questa fonte di energia di gran lunga più sicura (per l’89% degli intervistati) e compatibile con l’ambiente (per il 92% degli intervistati) rispetto alle fonti tradizionali.
Una preferenza che batte di gran lunga le fonti fossili al punto che la proposta di chiudere entro il 2020 tutte le centrali a carbone e a olio combustibile è stata accolta favorevolmente dal 90% del campione; stessa percentuale per gli intervistati d’accordo con l’Energy Road Map europea al 2050 e per quelli speranzosi di arrivare al 100% di energia prodotta da fonti rinnovabili. Secondo il rapporto inoltre gli italiani insisterebbero anche per incentivi pro rinnovabili (l’85% degli intervistati) ma è in forte aumento (48% rispetto al 39% del precedente sondaggio) la percentuale di chi accetterebbe la sostituzione degli incentivi economici con quelli normativi ovvero con semplificazioni burocratiche e libertà di auto produrre e vendere energia in rete.
Per Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde e già Ministro dell’Ambiente “I risultati emersi dal 9° Rapporto sono sorprendenti. Gli italiani pensano in modo decisamente più green rispetto alla loro classe dirigente. Emerge una grande determinazione, già in evidente aumento negli ultimi anni, nell’invocare una svolta energetica e ciò nonostante la forte campagna denigratoria contro il fotovoltaico. I dati su ciò che pensano gli italiani del carbone e la straordinaria propensione ad una concreta riconversione energetica, da attuare anche attraverso la graduale chiusura delle centrali a carbone e a olio combustibile più vecchie ed inquinanti, non possono restare inascoltate”.