Pubblicato il New Energy Outlook 2020, l’analisi annuale di BNEF sul futuro dell’economia energetica
(Rinnovabili.it) – Con molta probabilità il settore energetico ha raggiunto il suo picco di CO2 nel 2019, così come l’uso del carbone. Il petrolio seguirà a distanza, iniziando a calare dal 2035. Nonostante ciò, la deriva climatica non mostra segni di rallentamento. E, con i trend e le politiche attuali, entro la fine del secolo il pianeta avrà raggiunto 3,3 gradi di aumento della temperatura. Il pronostico arriva dal New Energy Outlook 2020 (NEO 2020), la nuova pubblicazione di BloombergNEF sul futuro a medio e lungo termine dell’economia energetica. Il documento è frutto del lavoro di oltre 65 esperti che hanno contribuito costruire un’analisi dal basso verso l’alto, settore per settore e paese per paese.
Il risultato? La transizione energetica mondiale sta avanzando, le proiezioni in materia di energia pulita migliorano e nuovi dati fanno intravedere la fine dell’era petrolifera. Malgrado ciò il lungo termine è completamente disallineato dagli obiettivi dell’Accordo sul Clima di Parigi. E se si considera che parte dei passi avanti nella decarbonizzazione sono legati all’emergenza coronavirus, viene da chiedersi quanto drammatica sarebbe stata la situazione senza l’attuale crisi sanitaria ed economica. Secondo il New Energy Outlook 2020, infatti, il forte calo dei consumi dovuto alla pandemia rimuoverà circa 2,5 anni di emissioni del settore energetico da qui alla metà del secolo.
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I numeri appartengono allo scenario Transizione economica, una delle due configurazioni di probabilità studiate dal NEO 2020. In questa previsione le emissioni globali di carbonio derivanti dall’uso di energia diminuiscono dell’8% nel 2020 dopo aver raggiunto il picco di CO2 nel 2019. Aumenteranno di nuovo con la ripresa economica verso il 2027, per poi calare dello 0,6% anno su anno fino al 2050. Entro la stessa data eolico e fotovoltaico forniranno il 56% di elettricità a livello mondiale, in vistosa crescita dall’attuale 9%. Nucleare, idroelettrico e le altri rinnovabili elettriche aggiungerebbero un ulteriore 20% al mix produttivo. Di contro i combustibili fossili scenderanno a solo il 24% della generazione elettrica 2050, trainati dal calo del carbone prima, del petrolio dopo. Il gas è l’unica fonte fossile a crescere in maniera costante.
In questo scenario i veicoli elettrici raggiungono la parità di prezzo con quelli a benzina e diesel prima del 2025. E la domanda energetica degli edifici residenziali e commerciali cresce del 42%, raggiungendo i 47.000 TWh entro il 2050. Tali trend, sottolineano gli analisti BNEF, metteranno il mondo sulla buona strada per 3,3 gradi di riscaldamento nel 2100.
Lo scenario salva clima del New Energy Outlook 2020
Per mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2 gradi – si legge nel NEO 2020 – le emissioni devono diminuire 10 volte più velocemente; pari ad un taglio del 6% l’anno da qui a metà secolo. Per l’obiettivo di 1,5 gradi, il tasso richiesto è addirittura del 10% l’anno. Come renderlo possibile? La risposta arriva dal secondo scenario del New Energy Outlook 2020, il NEO Climate Scenario, che quest’anno si focalizza su elettricità pulita e idrogeno verde.
Questo percorso descrive una futura economia low carbon in grado di fornire 100.000 TWh di elettricità pulita entro il 2050. Si tratta di cinque volte la produzione attuale e richiederebbe un sistema di alimentazione 6-8 volte più grande in termini di capacità totale. In questo contesto, per il fotovoltaico è stimata una capacità di 16 TW e per l’eolico a terra di 11 TW. L’elettrificazione dei consumi finali dovrebbe procedere più spedita e l’idrogeno fornire quasi un quarto dell’energia finale. “I prossimi dieci anni saranno cruciali per la transizione energetica”, spiega Jon Moore, CEO di BNEF. “Ci sono tre cose fondamentali che dovremo vedere: una crescita accelerata di eolico e fotovoltaico; una più rapida diffusione dei veicoli elettrici, energie rinnovabili su piccola scala e tecnologia di riscaldamento low carbon (come le pompe di calore); lo sviluppo e diffusione su larga scala di combustibili a zero emissioni”.
Secondo BloombergNEF, dar vita a un simile scenario richiederebbe tra i 78mila e 130mila miliardi di dollari in nuovi investimenti.