Migliora del 175% l’efficienza di conversione delle celle organiche della Princeton University. Il segreto? Una struttura di lunghezza d’onda più piccola della luce
Nel dettaglio, il gruppo ha impiegato un “sandwich” di metallo nano-strutturato e plastica, in grado di raccogliere ed intrappolare la luce e quindi convertirla in elettricità con un’efficienza del 175% superiore alle altre celle organiche. La fisica dietro l’innovazione è straordinariamente complessa, spiega Chou, ma la struttura del dispositivo, nel concept, è abbastanza semplice. Lo strato superiore della cella, nota come strato finestra, utilizza una rete metallica finissima con fori di 175 nanometri di diametro a sostituzione del tradizionale ITO.
La speciale configurazione – chiamata “cavità plasmonica di sub lunghezza d’onda” – grazie a delle dimensioni inferiori a quelle della lunghezza d’onda della luce, riflette solo il 4 per cento dei raggi in entrata e assorbendo il rimanente 96 per cento. “E’ come un buco nero per la luce”, ha affermato Chou. “La intrappola”. I ricercatori sostengono che le loro nuove celle PlaCSH (acronimo di plasmonic cavity with subwavelength hole array) possono essere prodotte in maniera economica stampandoli in fogli formato carta da parati.