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I moduli solari in perovskite si trasformano in marmo

moduli solari in perovskite
Credits: Amadeus Bramsiepe, KIT

Un nuovo aspetto per i moduli solari in perovskite

(Rinnovabili.it) – La crescente quota di mercato del fotovoltaico integrato in edilizia ha dato nuova rilevanza all’estetica di moduli e pannelli. Oggi i prodotti fotovoltaici non devono essere solo efficienti ma anche capaci di sposarsi visivamente con il contesto finale in cui saranno installati. Una rinnovata attenzione a forme e colori che nell’ultimo periodo ha contagiato anche i moduli solari in perovskite. A regalar loro un differente aspetto è oggi il lavoro condotto nei laboratori del Karlsruhe Institute of Technology, in Germania. Qui un team di scienziati, guidati dal professor Ulrich W. Paetzold, e in collaborazione con gli esperti di SUNOVATION, ha studiato un nuovo modo per colorare il fotovoltaico in perovskite. Come? Attraverso una semplice stampante a getto d’inchiostro e l’uso di pigmenti, riflettenti e trasmissivi, per creare strati di colore sul lato anteriore dei pannelli.

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A differenza di altri processi di colorazione, l’approccio studiato non è solo economico ed adatto anche a superfici molto grandi, ma offre anche un vantaggio estetico. “Finora, l’impressione cromatica delle celle solari in perovskite colorate è dipesa dall’angolo della luce incidente”, spiega il coordinatore del progetto, Helge Eggers. “Con il nostro metodo, il colore è praticamente indipendente dall’angolo della radiazione solare incidente e sembra sempre lo stesso”.

Altro vantaggio: grazie alla stampa a getto d’inchiostro, i colori possono essere mescolati. Ciò non solo porta ad un spettro cromatico più ampio, ma rende anche possibile stampare modelli complessi che ricordino il pattern di altri materiali. Come ad esempio il marmo bianco.

I test hanno mostrato una riduzione dell’efficienza generale. Le celle tinte di ciano, magenta e giallo hanno registrato un 65% di efficienza rispetto alle unità originali. Quelle in marmo solo un 14%. Ma per il team si tratta comunque di grandi risultati. “Per il fotovoltaico integrato negli edifici possiamo affermare che una cella solare integrata di piccola efficienza è meglio di una parete che non fornisce affatto energia”, spiega Eggers. Lo studio è stato pubblicato su Solar RRL (testo in inglese).

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