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Moduli FV extra UE? Sì, ma di qualità

Il Comitato IFI condivide la proposta di legge depositata al Congresso degli Stati Uniti in questi giorni contro la concorrenza asiatica

(Rinnovabili.it) – Togliere i sussidi al fotovoltaico, qualora le tecnologie e i materiali utilizzati per gli impianti di produzione di energia rinnovabile in USA siano di importazione cinese. È questa la proposta di legge che il Congresso degli Stati Uniti sta discutendo che il Comitato Industrie Fotovoltaiche Italiane (IFI) appoggia in pieno e vorrebbe vedere applicata anche in Italia. “A fronte di un mercato europeo che ha assorbito una capacità produttiva di 14,3 GW, – si legge nella nota stampa appena divulgata – le industrie europee sono state in grado di produrre solo 2,6 GW, nonostante il potenziale produttivo sia di 7,5 GW. E questo perché il mercato europeo ha assorbito una gran parte della produzione cinese, stimata in una quota dell’82%”. Già da tempo l’IFI aveva sollecitato la definizione di regole chiare per la riconducibilità del Made in EU e oggi rimarca la necessità di stabilire criteri per identificare i moduli prodotti extra UE, ma con celle UE. Il Presidente del Comitato IFI, Filippo Levati, chiede politiche rigorose di incentivazione anche per la produzione italiana e europea. “Chiediamo che sia introdotta una legislazione anti dumping che fissi una tassazione alle importazioni nel caso non siano soddisfatti gli standard di produzione e qualità italiani o europei”, ha dichiarato Levati, ricordando la competenza e l’esperienza di un Paese come il nostro che può essere a pieno titolo un punto di riferimento in Europa per il solare.