(Rinnovabili.it) – Il secondo trimestre 2014 sorride ai produttori di moduli fotovoltaici. I maggiori fornitori, infatti, non hanno visto crescere i costi di produzione, rimasti sostanzialmente stabili – con qualche calo – rispetto al primo quarto dell’anno. A diffondere i dati è la GTM Research, nel suo report mensile che mappa regolarmente i trend del mercato tecnologico in questo comparto. La ricerca mette in evidenza come Yingli Green Energy, il più grande produttore al mondo di moduli fotovoltaici, sia stata l’unica compagnia capace di tagliare del 6 per cento i costi di produzione, arrivando a toccare i 49 centesimi per Watt. Soltanto altre due imprese, Jinko Solar e Trina Solar, sono riusciti a mantenersi sulla soglia dei 50 centesimi al Watt. La riduzione dei prezzi praticata da Yingli ha riguardato tutto il comparto produttivo, sia cioè i prodotti per il fotovoltaico che gli altri componenti. Un balzo all’indietro lo ha compiuto il silicio, che ha fatto registrare un calo dei costi da 10 a 9 centesimi per Watt fra il primo e il secondo quarto del 2014. Gli altri materiali, invece, sono scesi di 2 centesimi, da 42 a 40. Spingendosi oltre il muro dei 50 centesimi, secondo quanto scrive a commento del report Jade Jones, analista della GTM Research, «le imprese riescono ad acquisire un margine più rilevante, compensando così gli alti costi del polisilicio e i prezzi invece fortemente competitivi praticati sui mercati finali».
L’analista nota che il calo dei costi ha alla sua origine una caduta dei prezzi delle materie prime. Con l’andare del tempo, spiega la Jones, «le imprese però dovranno fare i conti con l’avanzamento tecnologico, la maggiore automazione dei processi e più alti standard di efficienza da rispettare». La bilancia fra i costi a monte e quelli a valle della produzione, pertanto, resta ancora in fragile equilibrio.