Realizzato il primo film sottile fotovoltaico su un substrato flessibile e colorato. Il procedimento è economico e non degrada l'efficienza delle celle
Moduli a film sottile colorati senza inchiostri
(Rinnovabili.it) – Arriva dalla Corea del Sud e più precisamente da un gruppo di ricercatori del Korea Institute of Materials Science un nuovo processo per ottenere moduli a film sottile colorati senza l’impiego di tinte o inchiostri. Il lavoro, guidato dal Dr. Jung-dae Kwon del Dipartimento di Energia e Materiali Elettronici, ha impiegato due elementi chiave: elettrodi conduttori trasparenti in ossido di zinco drogato con alluminio (AZO) e quello che in gergo viene chiamato riflettore di Bragg. Il tutto applicato ad uno strato sottile di silicio amorfo (a-Si:H).
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Gli elettrodi conduttori trasparenti costituiscono il contatto elettrico della cella, svolgendo anche il ruolo di strato antiriflesso per la massimizzazione dell’assorbimento dei fotoni incidenti. La loro trasparenza è necessaria per poter ridurre al minimo la riflessione della luce in un intervallo ampio di lunghezze d’onda ma in pochi nanometri di spessore. Ma in questo caso il team cercava di regalare al fotovoltaico in silicio amorfo anche nuovi colori. È qui che entra in gioco il riflettore di Bragg, nome che individua una struttura riflettente costituita da una serie di strati alternati di due materiali ottici. In questo preciso caso il team del Korea Institute of Materials Science ha progettato una pellicola sottile multistrato composta da AZO e AZO idrogenato (AZO:H) alternati con una differenza dell’indice di rifrazione estremamente bassa (inferiore al 5%)
La pellicola funziona da elettrodo trasparente ma è anche capace di riflettere uno dei tre colori primari della luce in base. “Questo è un materiale chiave che realizza colori vividi con bassa perdita ottica a basso costo“, si legge nell’articolo pubblicato su Chemical Engineering Journal (testo in inglese).