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Mix elettrico UE, nel 2024 il solare supera per la 1° volta il carbone

Con una quota dell’11% e una crescita del 22% sul 2023, il fotovoltaico cresce nel mix elettrico. Per carbone e gas il declino è strutturale. I dati del think tank Ember

Mix elettrico UE 2024: solare all’11%, supera carbone
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L’anno scorso, per la prima volta, l’Europa ha generato più elettricità dal sole che dal carbone. La quota del fotovoltaico nel mix elettrico UE 2024 è salita all’11% mentre il carbone è sceso al 10%. Anche il gas è in calo, per il 5° anno consecutivo, con una quota del 16%.

“L’eolico e il solare stanno spingendo il carbone ai margini e costringendo il gas a un declino strutturale”, spiega Chris Rosslowe, analista del think tank Ember e autore del rapporto European Electricity Review 2025.

Le rinnovabili nel mix elettrico UE 2024

Il carbone è sceso dall’essere la terza fonte energetica più importante dell’UE nel 2019 alla sesta nel 2024. Anno in cui ha generato 269 TWh, contro i 304 TWh del fotovoltaico (che registra una crescita del 21,7% sull’anno precedente, pari a +54 TWh).

L’incremento dell’energia dal sole è dovuto a una quantità record di nuova capacità aggiuntiva (+66 GW) e nonostante un’irradiazione solare leggermente inferiore del 2023. Il fotovoltaico è stato quindi il singolo fattore più importante per la riduzione della quota delle fossili nel mix elettrico UE 2024.

Di contro, l’eolico resta su una quota maggiore (il 17% del mix) ma vede un aumento decisamente più contenuto rispetto al 2023: appena l’1,5%, pari a 7 TWh (da 470 a 477 TWh). L’incremento della capacità installata è stato così limitato che è stato del tutto sterilizzato da condizioni ventose meno favorevoli.

Tra sole e vento, la quota di queste rinnovabili ha raggiunto il 29% del mix elettrico UE 2024. Sommando anche l’idroelettrico, le bioenergie, geotermico e le quote più che residuali di energia dalle onde e dalle maree, le FER hanno coperto il 47% della generazione elettrica del continente nel 2024.

Se si conta anche il nucleare (che segna +10% di generazione, in forte rimbalzo dopo le criticità legate alla siccità degli anni scorsi e a problemi ad alcune centrali), la quota dell’energia a basse emissioni nel mix sale al 71%. Un record.

Fossili in picchiata

Parallelamente, la generazione elettrica da fonti fossili in Europa è scesa ai minimi da 40 anni, con 793 TWh, 9 punti percentuali meno dell’anno prima.

L’energia elettrica da carbone e gas è scesa rispettivamente del 16% e del 6% rispetto al 2023. Da qui la diminuzione del 9% delle emissioni del settore energetico dell’UE, oggi ferme a circa 585 milioni di tonnellate di CO2. Meno della metà del picco del 2007.

Il trend del crollo del carbone interessa l’intera UE. Oltre la metà dei paesi europei non ha centrali elettriche a carbone o ne ha una quota inferiore al 5% nel proprio mix energetico. E questa fonte è calata in 16 dei 17 paesi che ancora la usano. I due paesi che vi fanno più affidamento, Germania e Polonia, hanno visto crolli della generazione elettrica da carbone sul 2023 del 17 e dell’8% rispettivamente.

Importante anche la trasversalità della flessione del gas. Il calo complessivo va avanti da 5 anni, mentre a livello di paese la riduzione riguarda 14 dei 26 paesi che lo usano. Inclusi 3 dei paesi che più fanno affidamento su questa fonte per la generazione elettrica: Italia (-2%), Spagna (-19%) e Olanda (-5%).

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