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Al MIT le celle solari diventano leggere come bolle di sapone

Creata, grazie ad un polimero trasparente e un processo one-step, la cella solare più sottile e leggera mai ottenuta fino ad ora

Al MIT le celle solari diventano leggere come bolle di sapone

 

(Rinnovabili.it) – Sempre più sottili, sempre più flessibili. La ricerca energetica sul fotovoltaico ci ha regalato in questi anni thin film solari dalla prestazioni incredibili, fogli di pochi millimetri di spessore in grado di essere arrotolati su se stessi e istallati su qualsiasi superficie mantenendo un’efficienza di conversione utile. Ma al MIT i traguardi raggiunti finora rappresentano solo una buona base di partenza. E così, armati di ambizione e lungimiranza, Vladimir Bulovic, Annie Wang, e Joel Jean hanno tentato l’impossibile: realizzare una cella solare così leggera da poter rimanere sulla superficie di una bolla di sapone senza farla scoppiare.

 

Il primo proof-of-concept realizzato dai tre scienziati dimostra che, in fondo, avevano saputo veder lontano. Anche se probabilmente ci vorranno diversi anni prima di realizzare un prodotto commercialmente valido, Bulovic e colleghi hanno creato la cella solare più sottile e leggera mai ottenuta fino ad ora.

Il nuovo processo è descritto in maniera approfondita in un articolo di Organic Electronic. La chiave di tutto il lavoro è quello d’esser riusciti a produrre, con un unico meccanismo, materiale fotovoltaico, substrato e strato protettivo. Nel dettaglio, il team ha utilizzato un polimero flessibile e trasparente  abbastanza comune, il parylene. Il materiale è servito per realizzazione sia del substrato, sia dello strato protettivo. L’intero processo avviene in una camera a vuoto a temperatura ambiente e senza l’uso di solventi – a differenza della fabbricazione delle celle solari convenzionali – sfruttando la tecnica della deposizione del vapore per far “crescere” la cella.

 

Mentre la cella solare risultante non è particolarmente efficiente, il rapporto potenza-peso è tra i più alti mai raggiunti. Considerando che un modulo solare a base di silicio, il cui peso è legato soprattutto alla copertura in vetro, può produrre circa 15 Watt di potenza per chilogrammo, le nuove celle hanno già dimostrato una potenza di 6000 Watt per chilogrammo, circa 400 volte di più.
“Potrebbe essere così leggero da non far avvertire neppure la sua presenza, se posizionato sulla camicia o sul notebook”, afferma Bulovic. “Queste celle potrebbero essere semplicemente aggiunte su strutture esistenti”.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.