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Riciclo energetico: l’ex miniera d’oro diventa una “batteria”

Individuati oltre 22.000 siti a livello nazionale, adatti allo storage a pompaggio. Potrebbero garantire al Paese un’alimentazione al 100% rinnovabile in meno di 20 anni

ex miniera d'oro

 

(Rinnovabili.it) – Dall’oro alle energie rinnovabili. Il destino di un’ex miniera nel nord del Queensland, in Australia, è prossimo alla svolta verde. Il sito è stato scelto per realizzare un impianto idroelettrico a pompaggio, che funzionerà da “batteria” per l’energia solare. Il lavoro di riconversione è in mano alla Genex Power ed è parte integrante del Kidston Solar Project con cui la stessa società sta realizzando anche una vicina centrale fotovoltaica da 320 MW.

 

Il governo federale, attraverso l’Agenzia australiana per l’energia rinnovabile, ha fornito 8,9 milioni di dollari di finanziamenti per sostenere la costruzione. La prima fase è già partita e all’inizio di febbraio 2018 dovrebbero essere connessi alla rete elettrica già 50 MW solari. La potenza rimante sarà installata più avanti, assieme alla realizzazione dell’impianto idroelettrico a pompaggio da 250 MW. Genex sta finalizzando i finanzianti per avviare la seconda fase  ed è ormai prossima, fa sapere, a ricevere l’approvazione per un prestito dal fondo federale del Northern Infrastructure Facility.

 

 

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Il sostegno federale è quasi scontato se si considera che il Governo sta cercando progetti alternativi con cui sostituire la centrale a carbone di Liddell, nel New South Wales. L’impianto termoelettrico è ormai prossimo alla pensione: la chiusura è prevista per il 2021, anche se il primo ministro Malcolm Turnbull spinge per una proroga. Il premier australiano è preoccupato, infatti, di un rialzo dei costi energetici una volta abbassata la saracinesca di Liddell.

AGL, la società che gestisce l’impianto, ha risposto a tali preoccupazioni pubblicando i risultati di report indipendente: estendere la vita della centrale a carbone fino al 2032 costerebbe ben 900 milioni di dollari. Una cifra spropositata.

 

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In questo caso l’accoppiata idro-fotovoltaico del Kidston Solar Project potrebbe fornire fino a un quarto dell’energia necessaria per coprire il termoelettrico in chiusura, e potrebbe farlo anche prima del 2021.

Non solo. Secondo gli esperti il settore dell’accumulo idroelettrico potrebbe cambiare per sempre il volto energetico australiano Il professore di ingegneria dell’ANU, Andrew Blakers, ha individuato oltre 22.000 siti a livello nazionale adatti allo storage a pompaggio e dove gli impianti possono essere realizzati rapidamente. Per Blakers finanziando anche solo una parte di queste centrali, l’Australia potrebbe passare al 100% di energia rinnovabile entro appena due decenni.