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Il mercato solare della Cina dirà addio ai sussidi nel 2021

La National Energy Administration ha pubblicato la roadmap per guidare la transizione, risultato di settimane di negoziati tra Pechino e gli attori del settore

mercato solare cinese

 

Il mercato solare cinese accelera verso la grid parity

(Rinnovabili.it) – Pechino mette una data di scadenza agli incentivi fotovoltaici: dal 2021 il mercato solare nazionale dovrà andare avanti sulle sue gambe facendo a meno dei generosi sussidi governativi. La strategia verso la grid parity cine se è contenuta nel documento della National Energy Administration (NEA), dal titolo Piano di lavoro per la realizzazione di progetti non incentivati (Grid-Parity) di eolico e fotovoltaico; ancora nulla di definito al 100%, ma una prima bozza di strategia su cui il governo sta raccogliendo oggi i pareri. Secondo quanto riferito dall’AECEA, il Piano fornirà priorità d’accesso alla rete ai progetti fotovoltaici senza sussidi, in costruzione dal 2019. “I progetti che richiedono incentivi statali verranno sospesi – spiega l’AECEA – vale a dire nessuna provincia o regione potrà indire gare d’appalto per l’accesso al feed-in-tariff fino a quando il primo lotto di impianti a parità di rete non sarà determinato dalle autorità nazionali”. In questo contesto il primo round di progetti senza incentivi dovrà essere presentato entro il 25 aprile di quest’anno.

 

Che cosa succederà dunque ai progetti incentivati e già approvati ma ancora non collegati alla rete? Piano è quello di offrire al mercato solare cinese una sorta di scialuppa di salvataggio: gli impianti hanno la possibilità di essere convertiti in progetti non sovvenzionati e scalare così la classifica della priorità.

“Entro la fine di giugno 2019, le autorità intendono finalizzare una sorta di modello o testo standardizzato da utilizzare per la definizione di contratti di acquisto e vendita di tariffe fisse tra le parti interessate”, ha aggiunto l’AECEA, spiegando che a partire dal 2021, l’opzione “senza incentivi” sarà l’unica disponibile.

 

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Non si tratta di una vera novità. Il governo aveva già messo mano al FiT per il comparto solare e, a inizio anno, Pechino aveva annunciato il deciso cambio di rotta: nessuna quota limite per la capacità fotovoltaica sviluppata senza sovvenzioni per i prossimi due anni in 12 provincie. I responsabili politici stanno insistendo affinché le autorità locali riducano al minimo i costi di sviluppo “non tecnici”, vale a dire tasse e altri oneri legato al territorio. A sostenere la grid parity cinese sarà anche il nuovo sistema di certificati verdi sui cui il governo sta lavorando e che la NEA dovrebbe finalizzare entro la fine di giugno 2019.