L'industria solare statunitense registra il miglior primo trimestre della sua storia, grazie ai nuovi incentivi e ai minori ostacoli sulle catene di approvvigionamento
Mercato fotovoltaico statunitense in rotta verso i 378 GW
(Rinnovabili.it) – L’Inflation Reduction Act inizia a dare i suoi frutti. Da gennaio a marzo 2023 il mercato fotovoltaico statunitense ha installato 6,1 GW di nuova potenza, segnando un record nella propria storia solare. Lo rendono noto in questi giorni la Solar Energy Industries Association (SEIA) e Wood Mackenzie nel nuovo rapporto di settore. Il risultato, merito anche delle minori sfide nella catena di approvvigionamento, rappresenta un ottimo inizio anno ma anche lo slancio verso uno sviluppo futuro esponenziale. Secondo gli analisti di Wood Mackenzie le dimensioni del mercato solare USA triplicheranno nei prossimi cinque anni, portando la capacità installata totale a 378 GW entro il 2028.
Entrando nel dettaglio del primo trimestre 2023 si scopre che mercato fotovoltaico statunitense su scala utility ha registrato l’aumento più sensibile, chiudendo con un record di 3,8 GW di nuova capacità installata. Il segmento residenziale ha tenuto testa al difficile periodo economico aggiungendo 1,6 GW di capacità nello stesso periodo. Buoni risultati anche per il mercato commerciale con 391 MW installati da gennaio a marzo 2023.
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L’IRA e il problema della produzione manifatturiera nazionale
Ma a crescere non sono soli le installazioni. L’IRA sta stimolando anche l’industria manifatturiera. In base agli attuali annunci e progetti di nuove fabbriche, la capacità produttiva di moduli fv “Made in US” dovrebbe aumentare da poco meno di 9 GW di oggi a oltre 60 GW entro il 2026. E di questi almeno 16 GW risultavano già in costruzione alla fine del primo trimestre 2023.
“Mentre l’Inflation Reduction Act inizia a mostrare i muscoli e a guidare la domanda, l’industria statunitense del fotovoltaico e dell’accumulo attende con impazienza ulteriori indicazioni su alcuni degli atti di maggior impatto della legge”, ha affermato Abigail Ross Hopper, presidente e CEO di SEIA. “Una guida all’implementazione tempestiva, specifica e praticabile da parte dell’amministrazione Biden-harris avrà un impatto importante sul nostro successo sia a breve che a lungo termine”.
Le maggiori incertezze convergono sui crediti d’imposta aggiuntivi previsti dall’Inflation Reduction Act per i progetti solari che impiegano materiali di produzione nazionale. Le regole per conformarsi all’incentivo sono complesse e attualmente non esiste una capacità di produzione di celle solari in silicio cristallino negli Stati Uniti. Questo significa che potrebbero essere necessari alcuni anni prima che il credito possa realmente utilizzato.
“L’industria solare statunitense sta lentamente iniziando a vedere un miglioramento della catena di approvvigionamento“, ha affermato Michelle Davis, responsabile del solare globale presso Wood Mackenzie e autrice principale del rapporto. “Allo stesso tempo, qualificarsi per l’incremento del credito grazie a materiali fabbricati negli Stati Uniti sarà un processo molto complesso per gli sviluppatori di progetti solari. Anche una volta stabilita la produzione di celle di silicio cristallino, molti altri componenti dovranno essere prodotti a livello nazionale prima che gli impianti ottengano la qualifica”.