Fuori dall’Unione Europea il solare ha fatto registrare una crescita del 128% tra il 2011 e il 2012. La Cina è oggi il primo mercato per nuova potenza istallata, seguita da Giappone e Usa
La Repubblica Popolare, dovrebbe essere il primo mercato globale del settore del fotovoltaico a livello di nuova capacità installata grazie ai nuovi 8,6 GW solari allacciati alla rete lo scorso anno (dati del “Solar Energy Report 2013” – studio dell’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano). Seguono il Giappone con 6,3 GW e gli Stati Uniti con circa 4,2 GW. Cosa succede allora dentro i confini comunitari? L’Europa continua a ricoprire un innegabile ruolo di peso, ma vantando una quota di nuove istallazioni di solo 30% del totale. E se la Germania resta leader nell’UE 28, l’Italia fa più fatica: nel 2013 il Belpaese si è attestato su una capacità installata di circa 1,26 GW con un volume d’affari più che dimezzato.
“I dati dell’Osservatorio dimostrano che l’Europa e con essa l’Italia stanno perdendo competitività. La perdita di mercato del fotovoltaico italiano – ha affermato Marco Tronchetti Provera, presidente della Fondazione Silvio Tronchetti Provera – impone al Paese di rispondere tempestivamente attraverso investimenti in nuove tecnologie per trovare soluzioni sempre più efficienti e competitive e capaci di ridurre i costi. Per sviluppare un settore strategico come quello delle energie rinnovabili è necessaria pertanto un’azione congiunta da parte di tutti – imprese, istituzioni e comunità scientifica – in grado di ridare slancio alla nostra economia tutelando contemporaneamente l’ambiente”.