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Mercato del solare galleggiante, oltre 50 GW entro il 2031

A trainare la crescita sono Cina, India, Indonesia e Corea del Sud. Wood Mackenzie: "la limitata disponibilità di terreni e l'aumento dei costi degli impianti a terra, sta guidando la domanda di installazioni galleggianti"

Mercato del solare galleggiante
Via depositphotos.com The coal mining subsidence was transformed into floating solar energy farm by local authorities in Huaibei city, east China’s Anhui province, 19 April 2018. The plant has a capacity of 60 megawatts of energy, which allow local residents to start aquaculture. The plant is not only environmentally friendly, but also improves economic benefits.

Mercato solare galleggiante, uno sguardo al futuro

(Rinnovabili.it) – Il mercato del solare galleggiante continuerà a crescere in maniera rigogliosa nonostante i costi elevati del periodo. La società d’analisi Wood Mackenzie prevede, entro il 2031, una capacità installata a livello mondiale di oltre 50 GW. A titolo di confronto nel 2018 il dato cumulato era di appena 1,3 GW. La crescita sarà trainata soprattutto dalla regione dell’Asia Pacifico, dove si concentrano le grandi potenze del segmento. Ma un ruolo importante lo avranno anche Paesi europei come Olanda, Francia e Portogallo. Le previsioni sono state presentate in questi giorni nel corso del SNEC PV Power Expo a Shanghai, offrendo un sguardo diretto al futuro del fotovoltaico galleggiante. 

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Per Ting Yu, consulente di Wood Mackenzie “l’industria solare mondiale, compresi gli sviluppatori, continua a combattere con la limitata disponibilità limitata di terreni e l’aumento dei costi del suolo per i progetti a terra”. Elementi che stanno guidando la domanda di installazioni galleggianti nonostante i costi. Rispetto agli impianti fv più tradizionali, le installazioni sull’acqua devono affrontare delle spese tecnologiche maggiori a cui si sono aggiunti i rincari del periodo. “Nel complesso, l’industria solare galleggiante ha registrato costi elevati in tutti i segmenti di mercato, a causa dei prezzi dei componenti e di altri aumenti generati dai vincoli della catena di approvvigionamento nel 2022”, ha spiegato Yu. “Ad esempio, l’aumento del prezzo del polietilene ad alta densità (a partire dalla pandemia) è stato il principale motore degli alti costi dei componenti strutturali Balance of System”. Per intenderci, si parla delle piattaforme galleggianti e delle soluzioni di ancoraggio e ormeggio. “Ma si prevede che il costo sarà inferiore man mano che la catena di approvvigionamento si espanderà”, ha aggiunto l’analista.

Cina e India dominano il mercato del fotovoltaico galleggiante

Cosa aspettarci dunque dal mercato solare galleggiante? Wood Mackenzie ha individuato 15 paesi che dovrebbero superare i 500 MW di potenza cumulata per gli impianti fv flottanti a livello nazionale entro il 2031. E la stragrande maggioranza è concentrata nella regione dell’Asia-Pacifico. In testa a tutti la Cina con una pipeline di progetti pianificati per una capacità complessiva di oltre 13 GW. “La Cina continuerà a guidare il segmento. Il paese è stato in grado di utilizzare le miniere di carbone allagate che sono state dismesse, per sviluppare il fotovoltaico galleggiante”, ha affermato Yu.

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Seguono l’India (pipeline da 10,6 GW), l’Indonesia (8 GW) e la Corea del Sud (5 GW).  L’Europa è la seconda regione più grande per la domanda di fotovoltaico flottante, con i Paesi Bassi in testa seguiti dalla Francia. “Sebbene sia ancora piccolo il mercato in Europa, la tendenza è positiva e nel prossimo futuro sono previsti impianti più grandi“, ha affermato l’esperto. Ma dopo il 2025, si prevede una crescita lenta ed è probabile che la tecnologia non riesca mai ad arrivare alla stessa competitività del fotovoltaico sul tetto.