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Legambiente e Cobat: il riciclo del fv non è più un mistero

(Rinnovabili.it) – Il ciclo di vita del pannello fotovoltaico non ha più segreti. Se prima di oggi erano in molti a chiedersi quale fosse il destino del “rifiuto solare”, ora le Regole del Quarto Conto Energia  impongono spazzano ulteriori dubbi: dal primo luglio per accedere agli incentivi, le aziende che producono o importano moduli devono garantirne la corretta gestione a “fine vita”, aderendo a un sistema o consorzio autorizzato per il riciclo. “Si tratta di un fondamentale elemento di trasparenza per un settore destinato a diventare sempre più protagonista della generazione energetica in Italia – dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente – l’ascesa delle rinnovabili incontra molti ostacoli, legati a incertezze e buchi normativi che troppo spesso si prestano a strumentalizzazioni. L’aver affrontato e risolto le incognite del fine vita è utile alla maturazione delle politiche industriali di un comparto sempre più importante dell’economia del nostro Paese, oltre a fornire garanzia di tutela ambientale e di efficienza d’uso degli elementi minerali che formano le materie prime della componentistica elettronica e fotovoltaica”.

Protagonisti di questa nuova fase sono soprattutto loro, i consorzi di recupero che dovranno garantire tracciabilità, rendicontazione delle quantità raccolte e l’attivazione di un sistema di garanzia della copertura finanziaria. “Requisiti – spiega il presidente di Cobat, Giancarlo Morandi – che il nostro Consorzio già da tempo ha attivato, siglando un accordo con il Comitato Ifi (Industrie fotovoltaiche italiane), che riunisce circa l’80% delle industrie italiane del settore. Grazie a questa intesa, nel settembre 2011 è nata la prima filiera italiana per la gestione del fotovoltaico a fine vita. Per chi ama e rispetta l’ambiente si tratta di una grande conquista, perché per la prima volta la regolamentazione nazionale di accesso alle tariffe incentivanti sul fotovoltaico prevede espressamente garanzie tutelanti”.

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