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LCOE: eolico e fotovoltaico accorciano il gap con le fossili

LCOE: eolico e fotovoltaico accorciano il gap con le fossili

 

(Rinnovabili.it) – Il costo dell’energia solare ed eolica sta rapidamente recuperando la distanza che lo separa da quello dei combustibili fossili. A rivelarlo è l’ultima analisi di mercato effettuata da Bloomberg New Energy Finance (BNEF), che offre un puntuale sguardo su due delle tecnologie rinnovabili più diffuse al giorno d’oggi: il fotovoltaico in silicio cristallino e l’eolico. In base all’ultimo aggiornamento della società il ‘Levelised Cost of Electricity’ (LCOE) – il costo di produzione di un megawattora di elettricità, in rapporto con le spese sostenute – è ulteriormente calato quest’anno per queste fonti rinnovabili, mentre di pari passo quelli di carbone e gas naturale andavano aumentando.

 

BNEF ha scoperto che il LCOE globalizzato per il solare è sceso da 129 dollari a 122 per MWh nella prima metà del 2015, mentre per gli impianti eolici a terra è passato da 85 dollari a 82 dollari per MWh.
Nello stesso arco di tempo, il LCOE di produzione da carbone è passato da 66 a 75 dollari per MWh nelle Americhe, da 68 a 73 nella regione Asia-Pacifico e da 82 a 105 in Europa. Per la produzione elettrica da turbine a gas a ciclo combinato il costo livellato è passato invece da 76 a 82 dollari per MWh nelle Americhe, da 85 a 93 in Asia-Pacifico e da 103 a 118 nella regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa).

 

“Il nostro rapporto mostra eolico e fotovoltaico continuino a divenire più economici, aiutati da una tecnologia più conveniente, ma anche da oneri finanziari inferiori”, ha commentato Seb Henbest di Bloomberg New Energy Finance.

 

Scendendo di scala si scopre che, a livello nazionale le wind farm a terra sono già competitive con le centrali fossili nel Regno Unito e in Germania, mentre in Cina vento e sole sono più economico del gas naturale (rispettivamente 77 $/MWh e 109 $/MWh contro 113 $/MWh).

 

“I costi di generazione continuano a variare notevolmente da regione a regione, riflettendo influenze come il boom di gas shale negli Stati Uniti o i prezzi del carbonio in Europa”, aggiunge l’analista Luca Mills. “Ma il vento onshore e solare fotovoltaico sono entrambi ora molto più competitivi contro le tecnologie di generazione consolidate di quanto sarebbe sembrate possibile solo cinque o dieci anni fa.”

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