Per ottenere il massimo dal settore è necessario affrontare da subito le "strozzature occupazionali" e promuovere la diversità
I numeri del Solar Jobs Report 2021
(Rinnovabili.it) – Il Green Deal europeo, sostenuto dal nuovo pacchetto Fit for 55, si appresta a dare un nuovo e forte impulso allo sviluppo della produzione fotovoltaica in Europa. Di conseguenza anche la forza lavoro nell’energia solare dovrà crescere allo stesso ritmo per tenere il passo con le esigenze industriali. Due degli ultimi progetti pubblici di SolarPower Europe – il Solar Jobs Report 2021 UE e la campagna #SolarWorks – hanno cercato di analizzare e rispondere a questa crescente esigenza.
Il rapporto delinea il panorama occupazionale dell’UE nel settore al 2020 fornendo alcune ipotesi sul futuro. Lo scorso anno risultavano 357.000 i posti di lavoro a tempo pieno nel solare. La crescita nei prossimi dieci anni dipenderà molto dagli obiettivi e dalle politiche nazionali e comunitarie. “In particolare – spiega SolarPower Europe – se la Commissione europea adottasse il nostro obiettivo proposto del 45% per le energie rinnovabili per il 2030, potremmo aspettarci che i posti di lavoro nell’energia solare triplichino nell’Unione. Arrivando a 1,1 milioni entro la fine del decennio“.
Ma anche con gli attuali livelli di ambizione – un 40% di fer al 2030 – l’occupazione nel comparto fotovoltaico è destinata a crescere, raddoppiando a 742.000 lavoratori al 2030. A medio termine, invece, lo studio prevede la creazione di 584.000 solar job entro il 2025; un aumento del 64% in cinque anni.
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Il comparto, secondo l’associazione europea, potrebbe assorbire parte dai lavori lasciati indietro dalla transizione ecologica. Ma par far ciò è necessario affrontare da subito le “strozzature occupazionali”. In altre parole, gli Stati membri dovrebbero facilitare la formazione e lo sviluppo di una forza lavoro qualificata per colmare il numero crescente di ruoli cruciali, sostenendo i programmi di “riqualificazione e miglioramento delle competenze”.
SolarPower Europe chiede anche di promuovere la diversità nell’industria solare. “Le donne rappresentano solo il 32% dei posti di lavoro nell’energia rinnovabile. L’accesso ai programmi di formazione è la priorità assoluta per migliorare l’equilibrio di genere nel settore. Una forza lavoro dell’UE più diversificata in termini di genere, estrazione sociale ed etnica, e orientamento sessuale consentirebbe inoltre di utilizzare meglio i talenti e le competenze dei lavoratori dell’UE”.