Lavorare nel fotovoltaico, occupati in crescita ma servono qualifiche
(Rinnovabili.it) – Quali opportunità offre oggi lavorare nel settore fotovoltaico europeo? E quali competenze saranno maggiormente richieste in futuro ai lavoratori fotovoltaici? A rispondere è il nuovo rapporto EU Solar Jobs presentato ieri dall’associazione SolarPower Europe. Il documento, giunto alla sua terza edizione, analizza il comparto e rivede al rialzo le sue proiezioni a breve termine. Le stime precedenti prevedevano infatti 1 milione di posti di lavoro nel fotovoltaico entro il 2030, ma tra nuove politiche industriali e crescita della transizione energetica, la deadline potrebbe avvicinarsi. Gli autori del report ritengono probabile che già nel 2025 l’occupazione solare taglierà il traguardo di un milione di lavoratori, per raggiungere 1,2 milioni di posti di lavoro entro il 2027.
E oggi? Oggi sono 648.000 le persone a lavorare nel fotovoltaico (dato di fine 2022) contro i 466.000 attivi nel 2021. In altre parole in un solo anno, la forza lavoro solare dell’UE è cresciuta di quasi 200.000 persone, chiaro riflesso delle tendenze di mercato. Agli attuali trend il comparto dovrebbe chiudere il 2023 con 800.000 lavoratori.
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Il fotovoltaico polacco dà lavoro a 150mila persone
Come negli anni precedenti, nella catena del valore il segmento dell’installazione continua a crescere e a dominare la quota di solar job, impiegando l’84% dei lavoratori nel fotovoltaico. Le attività di gestione e manutenzione degli impianti rappresentano l’8% della forza lavoro, mentre gli impieghi strategici di alto valore nel settore manifatturiero rappresentano una quota di oltre il 7%. In termini geografici la Polonia è in testa alla classifica UE per la creazione di posti di lavoro nel fotovoltaico (150.000 impiegati). Seguono rispettivamente Spagna e Germania, ciascuna con circa 100.000 lavoratori del settore solare.
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Un gap di competenze per il futuro
Sebbene l’analisi riveli tendenze di crescita significative nell’occupazione solare, rimangono aperte diverse sfide. A cominciare dalle lacune delle competenze. “Guardando al divario di competenze nel settore solare, stiamo iniziando ad affrontare il problema della quantità e ora dobbiamo anche raddoppiare i nostri sforzi sulla qualità”, ha commentato Walburga Hemetsberger, CEO di SolarPower Europe. “I cittadini e le imprese devono avere la certezza che il loro progetto fotovoltaico sia realizzato, installato e mantenuto da professionisti adeguatamente formati e affidabili”.
Per questo motivo l’associazione ha condiviso nel rapporto 7 raccomandazioni politiche per garantire la forza lavoro solare di cui l’Europa ha bisogno:
- Valutazioni nazionali delle lacune di competenze.
- Campagne di comunicazione ed educazione sui lavori verdi.
- Formazione specialistica per le figure professionali interessate.
- Programmi di riqualificazione incentrati sulle esigenze della transizione giusta, utilizzando le Net-Zero Industry Academies per sviluppare contenuti formativi.
- Rendere tutte le politiche energetiche a prova di abilità.
- Facilitare la libertà di circolazione dei lavoratori all’interno dell’UE con il riconoscimento transfrontaliero delle competenze.
- Integrare le esigenze del settore solare nelle politiche di immigrazione esistenti.