(Rinnovabili.it) – Cosa succederebbe se un materiale si auto-realizzasse da solo partendo dalle sue più piccole, singolari componenti? E’ quello che devono essersi chiesti i ricercatori del Dipartimento di Nanochimica dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova che, lavorando intensamente nell’ambito della nanochimica, sono recentemente riusciti a creare delle “nanoparticelle” in grado di auto-organizzarsi in maniera gerarchica e formare strutture più complesse, consentendo la creazione di nuovi oggetti. “La formazione spontanea di strutture regolari – spiega Liberato Manna, direttore del dipartimento e coordinatore della ricerca – è la legge che sta alla base della chimica della natura. Con questo lavoro mostriamo come specifiche strutture artificiali possono auto-organizzarsi in strutture più complesse”.
Questa sensazionale scoperta – portata avanti con la collaborazione dei ricercatori del Debye Institute for Nanomaterials Science e dell’Institute for Theoretical Physics dell’Università di Utrecht (in Olanda) – mostra in particolare che il cadmio e il selenio, costituenti tossici dei nuovi nanocristalli, potrebbero tranquillamente essere sostituiti, in una seconda fase di ricerca, dal rame come “elemento formante” non nocivo per la costituzione delle stesse catene autoassemblanti. Aspettando di essere brevettata, questa nuova branca della nanochimica riserverà sicuramente delle sorprese nell’ambito delle future applicazioni per l’industria fotovoltaica e la realizzazione di batterie ad alta efficienza energetica.