(Rinnovabili.it) – Tempi difficili per i “Conti Energia” in tutto il mondo. Il governo federale d’Australia ha annunciato la chiusura anticipata del suo sistema di crediti solare, il meccanismo di moltiplicazione tariffaria che, dal 2008, ha agevolato l’installazione di piccoli impianti fotovoltaici domestici. L’abolizione, che segue di poco l’ulteriore riduzione delle tariffe (luglio 2012), entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2013, ovvero sei mesi prima del previsto e ben due anni prima di quanto preventivato da Canberra ai tempi del lancio del meccanismo.
Perché questa accelerazione sui tempi? A spiegarlo è il ministro ai Cambiamenti climatici, Greg Combet, che, al pari dei colleghi europei, punta il dito sul peso che gli incentivi all’energia solare hanno oggi sulla bolletta elettrica dei consumatori. Peso che, secondo Combet, si potrebbe alleggerire di 80-100 milioni di dollari nel 2013, vale a dire circa 11 l’anno all’anno per nucleo familiare.
E se da un lato l’industria solare si sta mostrando piuttosto recalcitrante, dall’altro la notizia sembra essere stata ben accolta dalle utility pubbliche alle prese in questi mesi con una serrata strategia di pressione sul Governo. Il ministro ha cercato di rassicurare gli animi: “Il meccanismo di Crediti Solari ha fornito un ulteriore sostegno agli impianti fotovoltaici di piccola scala moltiplicando il numero di certificati che questi possono creare nell’ambito del regime RET” ma “è stato progettato per essere progressivamente ridotto nel tempo. Anticipare l’uscita dal meccanismo ci aiuterà a collocare l’industria su un percorso sostenibile e ad allentare la pressione sui prezzi dell’elettricità”.