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Un kit fai-da-te per il fotovoltaico sul tetto

fotovoltaico sul tetto

 

 

L’India cerca di spingere il fotovoltaico sul tetto 

(Rinnovabili.it) – Al mondo ci sono due Paesi che più di altri hanno fatto del fotovoltaico sul tetto un trend vincente: l’Australia e l’India. In entrambe le nazioni, il numero di installazioni è aumentato rapidamente, offrendo in molti casi un serio vantaggio sulla rete elettrica. In realtà il gigante asiatico, nonostante sia stato uno dei primi ad aver raggiunto la grid parity con le grandi coperture solari commerciali, è ancora parecchio indietro sui target stabilito dal Governo.

Originariamente Nuova Delhi si era data un obiettivo di ben 4,8 GW di fotovoltaico sul tetto per il 2017, da portare a 5 GW nel 2018. Oggi il Paese conta invece appena un GW. Per accelerare lo sviluppo del settore, il Ministero delle energie nuove e rinnovabili (MNRE) sta lavorando per capire come far decollare le installazioni solari a livello residenziale, oggi più in difficoltà rispetto alle coperture commerciali.

 

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Una mano gliela offre oggi Waaree Energies, produttore indiano di moduli. Waaree ha lanciato sul mercato nazionale un kit fai-da-te per il fotovoltaico sul tetto con l’obiettivo di ridurre tempo e manodopera necessari all’installazione. “Pronto”, questo il nome del pacchetto, contiene un modulo da 1-5 kW di capacità, l’inverter (monofase o trifase), un sistema di staffaggio brevettato dalla stessa società, e un software per monitoraggio in remoto.

L’azienda afferma che Pronto sia in grado di ridurre le bollette dell’elettricità del 30%, con risparmi simili a quelli dei grandi sistemi sul tetto, e che per l’installazione siano necessarie solo due persone e 30 minuti di tempo. Il sistema può essere utilizzato per qualsiasi applicazione basata sul net-metering (il nostro scambio sul posto), consentendo ai consumatori di ottenere crediti per l’energia immessa in rete.

 

Tuttavia in India questo rappresenta ancora uno degli ostacoli principali alla diffusione dei sistemi solari residenziali. Il governo non ha ancora emesso direttive uniformi sul net metering: di conseguenza la maggior parte degli Stati ha regolamenti differenti e in alcuni manca addirittura una disciplina vera e propria per lo scambio sul posto. Il governo sta anche cercando di superare la ritrosia delle aziende elettriche e delle società di distribuzione, poco inclini a veder ridurre le proprie entrate. Una delle proposte al vaglio del MNRE per coinvolgere quest’ultimi prevede di compensare le aziende fornendo loro incentivi legati alla performance per ogni MW di capacità fotovoltaica aggiunta nella propria rete.

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