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IV Conto Energia, dopo il sì del CdM la firma

Dopo il via libera di Palazzo Chigi, il decreto è stato firmato dai ministri dello Sviluppo economico e dell'Ambiente. Tra gli elementi clou la premialità per le installazioni in aree da bonificare, in sostituzione di amianto e di quelle che supportino la qualità del Made in Italy

Il Quarto Conto Energia è stato firmato. Finisce così la lunga attesa del comparto fotovoltaico che da oggi in poi potrà contare su una nuova disciplina delle modalità d’incentivazione. Come annunciato il testo del decreto è giunto questa mattina sul tavolo di Palazzo Chigi dove ha ricevuto il via libera “politico” del Consiglio dei Ministri prima di vedere apporre la firma dei ministri Paolo Romani e Stefania Prestigiacomo. Un passaggio, quello in CdM, non obbligatorio per la validità formale ma richiesto da Giulio Tremonti in merito agli effetti di lungo periodo ed evidentemente necessario dopo le tensioni, ora appianate, tra l’Mse e il dicastero dell’Ambiente.
L’intesa vera e propria sulle ultime rifiniture del decreto è stata raggiunta dai ministeri competenti ieri sera: “Superate le incomprensioni credo che questo provvedimento rafforzi il settore”, ha commentato Prestigiacomo sottolineando come il testo concordato supporti “in maniera straordinaria i piccoli impianti fino a 200 kW sia sui tetti che a terra, un vero capovolgimento dei criteri precedenti che spinge sui piccoli e privilegia l’autoconsumo”.

*VERSO LA GRID PARITY* Stabilità e prospettive a lungo termine, queste, spiega Romani, saranno le caratteristiche che accompagneranno, grazie al nuovo FiT, il mercato del fotovoltaico nazionale fino al raggiungimento della competitività tecnologica. ”E’ una riforma strutturale per le imprese e i cittadini, raggiunta dopo una complessa e laboriosa concertazione. Per il futuro energetico del Paese – ha aggiunto il ministro – siamo impegnati a raggiungere e superare gli obiettivi di Europa 2020. Le energie rinnovabili avranno, assieme all’efficienza energetica e alle reti intelligenti, un ruolo fondamentale nella nuova strategia energetica nazionale che presenteremo nella Conferenza Nazionale per l’Energia”. Con questo nuovo sistema – aggiunge la nota stampa rilasciata dal dicastero – il governo prevede di *raggiungere la _grid parity,_* vale a dire la competitività della tecnologia, già *al 2017*.

*IL NUOVO REGIME* Il provvedimento non riporta sostanziali novità rispetto a quanto emerso nei giorni scorsi. Eliminato ogni limite alla produzione che lascia invece il posto ad sistema di regolazione automatica del livello degli incentivi in relazione alla potenza installata che entrerà a regime a partire dal 2013. “Nel periodo transitorio è previsto un decalage progressivo necessario per allineare il nostro Paese ai livelli comunitari e la salvaguardia degli investimenti in corso. Inoltre un tetto di spesa massima ed un registro tenuto dal Gse solo sui grandi impianti (superiori a 1 MW su tetto e 200 kW a terra), consentiranno di limitare i fenomeni speculativi”.

_I limiti di spesa_ Nel periodo compreso tra il secondo semestre 2011 e tutto il 2012 il cap è stato fissato a 580 milioni (per 2.690 MW di potenza): 300 milioni nel 2011, 150 mln nel primo semestre 2012 e 130 mln per il rimanente periodo. Fuori dalla limitazione i piccoli impianti, quelli operanti in regime di scambio sul posto fino a 200 kW e quelli realizzati su aree dell’amministrazione pubblica. A partire dal 2013 in poi per ogni superamento della soglia scatta una riduzione della tariffa per i periodo successivo, fino a raggiungere lala potenza indicativa totale a fine 2016 di 9.770 MW con tetto di spesa pari a 1.361 milioni.

Rimane confermata l’erogazione dell’incentivo *dal momento dell’entrata in esercizio dell’impianto*, con la garanzia del rispetto dell’iter di connessione da parte del gestore di rete. Uno dei “pilastri” del nuovo Conto Energia, come definito dallo stesso Ministro Romani, sarà “la certezza della produzione elettrica, con l’Autorità che regola questo meccanismo”. L’articolo 6-bis riporta infatti _“Nei casi in cui il mancato rispetto, da parte del gestore di rete, dei tempi per il completamento della realizzazione della connessione e per l’attivazione della connessione […] comporti la perdita del diritto a una determinata tariffa incentivante, si applicano le misure di indennizzo previste e disciplinate dalla delibera dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas ARG/elt 181/10 e relativo Allegato A, e successive modifiche e integrazioni”._

Rimane ovviamente anche la distinzione tra piccoli e grandi impianti, così come le premialità aggiunte per specifiche tipologie e applicazioni fotovoltaiche: del 5% per i piccoli impianti, realizzati da *comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti*; di 5 centesimi di euro/kWh per gli impianti installati *in sostituzione di coperture contenenti amianto*; del 5% per gli impianti il cui costo di investimento per quanto riguarda i componenti diversi dal lavoro, sia per non meno del 60% riconducibile ad una *produzione realizzata all’interno della Unione Europea*. Inoltre a vantaggio dei consumatori e della qualità del Made in Italy, sono stati introdotti determinati requisiti di garanzia, efficienza e innovazione degli impianti, al rispetto dei quali sono previsti livelli di incentivazione più elevati.
Infine, tariffa speciale per gli impianti i cui moduli costituiscono elementi costruttivi di *pergole, serre, barriere acustiche, tettoie e pensiline*: avranno diritto ad un incentivo pari alla media aritmetica fra la tariffa spettante per “impianti fotovoltaici realizzati su edifici” e la tariffa spettante per “altri impianti fotovoltaici”.

Scarica “il testo del IV Conto Energia”:https://www.rinnovabili.it/file_download/51

Leggi “le prime reazioni alla firma del Decreto”:https://www.rinnovabili.it/nuovo-conto-energia-ecco-le-prime-reazioni-404219