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Italia: le Fer oscureranno il termolettrico nel 2030

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(Rinnovabili.it) – La maggior parte dell’elettricità italiana nel 2017 è stata fornita dalle centrali termoelettriche a cui spetta un 50,7 per cento di capacità installata a livello nazionale. E di questo 50,7 per cento, il 41 per cento è legato esclusivamente al gas, mentre il carbone e il petrolio contribuiscono con quote rispettivamente del 7,5 per cento e del 2,2 per cento. Un panorama dunque ancora molto fossile che, secondo gli analisti di GlobalData, dovrebbe cambiare profondamente entro il 2030. La società ha pubblicato oggi “Italy Power Market Outlook to 2030, Update 2018 – Market Trends, Regulations, and Competitive Landscape”, report che indaga la struttura del mercato elettrico italiano provando a delineare le prospettive a medio termine. E il futuro italiano secondo Global Data è tutto a favore delle fer.

 

Spiega l’analista Chiradeep ChatterjeeLe rinnovabili rappresentano la fonte energetica a più rapida crescita in Italia. La capacità rinnovabile non idroelettrica installata è aumentata da 1,7 GW nel 2000 a 34,5 GW nel 2017”. Lo studio premia soprattutto fotovoltaico ed eolico “L’Italia ha registrato progressi notevoli rispetto allo sviluppo della capacità solare, passata da 19 MW nel 2000 a circa 19,7 GW nel 2017 – sottolinea Chatterjee – Anche il mercato dell’eolico onshore è cresciuto in modo esponenziale, da 364 MW a 9,8 GW, a causa del forte sostegno politico del governo sotto forma di Feed in Tariff (FiT)”.

Per l’analista dal 2018 al 2030, la capacità installata rinnovabile non idroelettrica dovrebbe aumentare fino a 63,4 GW. “La politica governativa è orientata alla demolizione della capacità basata sul carbone tra il 2025 e il 2030, mentre le aste rinnovabili, contribuiranno a compensare questa perdita.

 

>>Leggi anche Decreto rinnovabili 2018: le ultime modifiche agli incentivi fer<<

 

Il rapporto di GlobalData stima inoltre che le capacità di gas e petrolio dovrebbero rimanere stabili nel paese, lasciando al primo riempire alcuni spazi lasciati liberi dal secondo.

Chatterjee conclude: “La quota di energia termica dovrebbe essere oscurata dalle fer non idroelettriche, scendendo al 36,9 per cento entro il 2030”. Al contrario le rinnovabili non idro dovrebbero aumentare al 45,8 per cento per la stessa data.

 

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