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Investire nelle rinnovabili: i 40 mercati più attraenti al mondo

Ernst & Young pubblica il nuovo indice RECAI. Indiscusso 1° posto alla Cina mentre USA e Germania scavalcano l’India che arretra in quarta posizione

Investire nelle rinnovabili

 

Si continua a investire nelle rinnovabili, tra politiche protezionistiche e calo dei sussidi

(Rinnovabili.it) – Quali sono i Paesi più interessanti quando si tratta di investire nelle rinnovabili? Alcuni, come la Cina (nazione numero uno al mondo per le fer), sono facili da individuare. Per tutti gli altri c’è il Renewable energy country attractiveness index o RECAI, strumento di valutazione realizzato dalla britannica EY. La società rilascia annualmente una classifica dei primi 40 mercati a livello mondiale più dinamici e attraenti sotto il profilo delle energie rinnovabili. L’ultimo aggiornamento, il 51esimo della serie, conferma alcuni trend noti ma svela anche qualche sorpresa. A partire dall’arretramento dell’India: la nazione dell’Asia meridionale ha tirato leggermente il freno passando dal secondo al quarto posto. La Cina, per il terzo anno consecutivo, domina la cima della classifica, seguita da USA (di nuovo in crescita dopo il primo anno di “effetto Trump”), Germania, India, Australia, Francia, Regno Unito, Giappone, Paesi Bassi e Danimarca. E l’Italia? Il Bel Paese si trova in 16esima posizione, in rialzo grazie alla Strategia energetica nazionale (SEN 2030) e al nuovo decreto rinnovabili elettriche.

 

In questa carrellata di nomi vi sono tuttavia trend notevolmente differenti. Il mercato UK e quello olandese, ad esempio, mostrano i progressi più sensibili: il primo si è ripreso da un 2017 di forte calo negli investimenti rinnovabili, con una serie di progetti solari ed eolici a terra senza sussidi accanto ad un’ampia azione di repowering dei vecchi impianti; il secondo sta accelerando per recuperare il ritardo nazionale sull’obiettivo UE 2020, aprendo le porte ai primi impianti eolici offshore senza sussidi.

C’è invece chi fa fatica, come il Giappone dove il taglio del feed-in-tariff e l’elevata competizione hanno portato alla bancarotta oltre 80 società attive nel fotovoltaico. O l’India, dove la minaccia di dazi al 70% sull’importazione di celle e moduli solari e le controversie tra sviluppatori e società di distribuzione stanno sollevando preoccupazioni per gli investitori.

 

Il protezionismo indiano non è il solo a frenare l’entusiasmo di chi vuole investire nelle rinnovabili. La stessa scelta economica l’ha compita anche il presidente USA, Donald Trump, con le nuove tariffe solari. Tuttavia, l’indice RECAI sottolinea la capacità di ripresa del mercato statunitense, in grado oggi di assorbirne completamente gli effetti. “Le tariffe di importazione fv imposte dal governo degli Stati Uniti a gennaio avranno probabilmente solo un impatto limitato sullo sviluppo dell’energia solare nel paese, ma potrebbero far pendere la bilancia verso i progetti eolici a livello di utility”, spiegano gli autori del rapporto.

Nel complesso, i sussidi governativi per l’energia pulita si stanno riducendo in tutto il mondo e gli economisti prevedono tempi più difficili nel futuro. “Tuttavia, i movimenti nell’Indice suggeriscono che questi sviluppi rappresentano turbolenze momentanee poiché il settore delle energie rinnovabili continua a maturare e i mercati si espandono”.