Nel 2023, gli investimenti globali in tecnologie pulite arriveranno a 2.800 mld $
(Rinnovabili.it) – Il 2023 sarà l’anno in cui per la 1° volta gli investimenti globali nel fotovoltaico supereranno quelli nel petrolio. Trainando al rialzo quelli nelle energie pulite e in tecnologie low-carbon, che arriveranno al 60% degli investimenti energetici totali, dopo aver raggiunto la parità con le fossili nel 2016-18. Sui 2.800 miliardi di dollari complessivi, a carbone, greggio e gas quest’anno arriveranno poco più di 1.000 mld $. È la previsione sugli investimenti globali in tecnologie pulite che l’IEA, l’Agenzia internazionale dell’energia, propone nel rapporto World Energy Investment 2023.
“L’energia pulita si sta muovendo velocemente, più velocemente di quanto molti si rendano conto. Lo dimostrano le tendenze degli investimenti, che vedono le tecnologie pulite staccarsi dai combustibili fossili”, ha dichiarato il direttore esecutivo dell’IEA Fatih Birol. “Per ogni dollaro investito nei combustibili fossili, circa 1,7 dollari sono ora destinati all’energia pulita. Cinque anni fa, questo rapporto era di uno a uno. Un esempio lampante è l’investimento nel solare, che per la prima volta supererà la quantità di investimenti destinati alla produzione di petrolio”.
I numeri degli investimenti globali in tecnologie pulite
Il ritmo di crescita degli investimenti globali in tecnologie pulite tra 2021 e 2023 salirà del 24%, percentuale significativamente più alta di quella della crescita degli investimenti fossili. Che lieviteranno comunque del 15%, arrivando a livelli doppi rispetti a quelli che l’IEA ritiene necessari per raggiungere la neutralità di carbonio entro metà secolo.
Fotovoltaico, auto elettriche e pompe di calore sono le tecnologie pulite con il maggiore segno più. Trainate dal solare con 382 mld $ (il 58% degli investimenti rinnovabili), le tecnologie elettriche a basse emissioni dovrebbero rappresentare quasi il 90% degli investimenti nella produzione di energia. Mentre le vendite di EV dovrebbero vivere un nuovo boom, dopo quello del 2022 (con investimenti per 129 mld), e le pompe di calore dovrebbero continuare a registrare tassi di crescita in doppia cifra.
Lenta, lentissima resta invece la transizione dell’industria globale dell’oil&gas verso fonti alternative. “La spesa in conto capitale dell’industria petrolifera e del gas per le alternative a basse emissioni, come l’elettricità pulita, i carburanti puliti e le tecnologie di cattura dell’anidride carbonica, è stata inferiore al 5% della spesa a monte nel 2022. Questo livello è rimasto invariato rispetto allo scorso anno, anche se la quota è più alta per alcune delle più grandi compagnie europee”, sottolinea l’IEA.