La maggiore attenzione ai prosumer unitamente alla crescita della digitalizzazione e della quota rinnovabile in rete, stanno mutando i tradizionali modelli energetici centralizzati
ABB e l’italiana Evolvere testano le potenzialità dell’inverter fotovoltaico a blockchain
(Rinnovabili.it) – Il mondo dell’energia ha oramai aperto le braccia alla blockchain, la tecnologia nata in ambito delle criptovalute, che permette di archiviare le transizioni in maniera sicura e affidabile. Oggi a sperimentare le potenzialità di questo registro digitale condiviso non sono solo le utility e le grandi società energetiche ma anche i produttori di elettronica avanzata. È il caso della multinazionale svizzero svedese ABB che ha recentemente lanciato un progetto per testare le potenzialità della “catena a blocchi” nella compravendita dell’energia direttamente attraverso l’inverter fotovoltaico. Il progetto mira a rafforzare il ruolo del solare nel commercio di energia peer-to-peer e nelle reti intelligenti. Per ottenere ciò, ABB integrerà le sue soluzioni digitali e il suo portafoglio di inverter fotovoltaici con la tecnologia blockchain portata in ambito domestico dalla joint venture tra Evolvere e Mangrovia Blockchain Solutions.
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“Il modo in cui le persone consumano e sfruttano la loro energia sta cambiando”, spiega Giampiero Frisio, responsabile della divisione Smart Power Business di ABB. “I prosumer, che sfruttano sistemi fotovoltaici, stanno studiando non solo come produrre e utilizzare l’energia che creano, ma anche come riuscire a condividere l’eccesso tra i vicini, comunità e una rete più ampia”.
La blockchain permette di decentrare il modo in cui le transazioni vengono effettuate e gestite adottando un approccio da utente a utente, sicuro e affidabile, che riduce la complessità e i costi per i clienti. La tecnologia dovrebbe anche garantire un’elevata efficienza per consumatori e fornitori, consentendo un’esecuzione rapida ed automatica dei pagamenti per la manutenzione e altri servizi.
Il progetto, che ABB condurrà in partnership con Evolvere, dovrà dimostrare come gli inverter fotovoltaici “a blockchain” e con funzionalità digitali integrate, possano potenzialmente consentire a utility, aggregatori e cooperative di energia di ridurre sia il Capex (da CAPital EXpenditure, cioè le spese in conto capitale) che l’OPEX dal termine inglese OPerating EXpense, ovvero spesa operativa). “Ciò – scrive l’azienda – è possibile anche grazie alla piattaforma ABB Ability ™ che consente nuove soluzioni digitali come la generazione di contratti intelligenti direttamente nell’inverter”.
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