Pubblicata l’analisi Solar PV: A Gender Perspective
(Rinnovabili.it) – L’industria fotovoltaica mostra uno dei più alti livelli di inclusività, in termini di gender equality, nel settore energetico. Lo dimostrano i numeri riportati nel nuovo rapporto dell’Agenzia Internazionale delle rinnovabili IRENA, presentato nei giorni scorsi a Milano. Il documento, intitolato Solar PV: A Gender Perspective, offre una veloce analisi dei progressi compiuti dal settore solare nella parità di genere, esaminando le attuali barriere e discutendo una strategia per raggiungere una forza lavoro sempre più diversificata.
Si scopre così che dei 4,3 milioni di persone impiegati nell’industria fotovoltaica nel 2021 – un terzo di tutti i posti di lavoro nelle rinnovabili a livello globale – le donne rappresentavano il 40% del totale. Un valore quasi doppio rispetto alla quota dell’industria eolica (21%) e del settore petrolifero e del gas (22%).
“Una transizione energetica giusta e inclusiva non riguarda solo l’accesso all’energia. Si tratta di assicurarsi che tutti siano coinvolti e traggano vantaggio dal processo”, afferma Francesco La Camera, Direttore Generale di IRENA. “I risultati del nostro nuovo rapporto sono promettenti e confermano il grande potenziale delle energie rinnovabili come datore di lavoro alla pari, ma segnalano anche la necessità di intensificare i nostri sforzi per aprire la strada a più donne, per guidare la transizione energetica e plasmare il nostro futuro condiviso”.
Industria fotovoltaica e parità di genere, a che punto siamo?
Nel dettaglio l’analisi su industria fotovoltaica e parità di genere, mostra come la percentuale più alta di donne impiegate si trovi nel segmento della produzione di energia (47% di forza lavoro). I fornitori di servizi e gli sviluppatori di progetti seguono rispettivamente con il 39% e il 37%, mentre gli installatori non superano il 12%.
Tuttavia un dato salta subito all’occhio. Come nella maggior parte delle rinnovabili, la partecipazione delle donne a lavori scientifici, tecnologici, ingegneristici e matematici (32%) è moto più bassa rispetto ai lavori amministrativi (58%).
“Se il business fotovoltaico non include un obiettivo di genere per incorporare un maggior numero di donne, rischia di escludere un pool di talenti che è parte integrante della sua crescita”, spiega IRENA in una nota stampa. “Ciò comprometterà anche le opportunità di migliorare l’ambiente di lavoro per tutti i dipendenti, poiché è dimostrato che avere più donne sul posto di lavoro migliora la cultura organizzativa, con un maggiore coinvolgimento e fidelizzazione dei dipendenti”.
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L’associazione definisce anche una strategia per incrementare la parità di genere ed eliminare le principali barriere. A cominciare ovviamente da una maggiore diffusione di consapevolezza sul tema. IRENA chiede anche di migliorare le politiche nazionali e rimuovere leggi restrittive, di stabilire migliori pratiche, politiche e regolamenti sul posto di lavoro, formare reti e sistemi per supportare la formazione e il tutoraggio.
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