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L’India spalanca le porte alle torri solari per la telefonia mobile

Il Governo ha predisposto l’istallazione di 2200 torri di telecomunicazioni alimentate con l’energia del sole in nove stati della fascia centrale della nazione

L’India spalanca le porte alle torri solari per la telefonia mobile(Rinnovabili.it) – Sole, Sole, e ancora Sole. Mentre l’Occidente dimostra di aver perso l’entusiasmo iniziale verso lo sviluppo dell’energia solare, c’è qualcuno in Oriente che è pronto a scommettere tutto sul fotovoltaico, regalandogli addirittura un posto di primo  piano nella strategia energetica nazionale. Parliamo dell’India che dopo aver alzato il tiro della sua Solar Mission, compie un altro passo verso la solarizzazione della sua fornitura elettrica. Il governo di Nuova Delhi ha lanciato proprio in questi giorni un programma per integrare la tecnologia fotovoltaica nelle antenne della telefonia mobile del Paese. Si tratta, a conti fatti, di un progetto ambizioso: riuscire a installare 2.200 torri di comunicazione in nove stati della fascia centrale della nazione, da Jharkhand al Bengala occidentale, alimentate esclusivamente con la luce del Sole.

 

L’iniziativa governativa cerca di alleviare le sofferenze elettriche della popolazione ed andare incontro alla crescita esponenziale dell’uso dei cellulari. L’India possiede attualmente una delle più grandi popolazioni al mondo di utenti di telefonia mobile (815 milioni di utenti entro la fine dell’anno) e il Governo centrale continua a sostenere la tecnologia come mezzo per far avanzare lo sviluppo nelle regioni economicamente deboli.  Nuova Delhi sta inoltre progettando di lanciare il progetto Digital India al fine di garantire che ogni indiano possieda uno smartphone entro il 2019. In concomitanza l’Autorità di regolamentazione delle telecomunicazioni dell’India (TRAI) ha presentato il suo piano affinché il settore della telefonia mobile si converta alle rinnovabili. Secondo le linee guida emanate nel 2013, il 75 per cento delle torri situate in zone rurali dell’India e il 33 per cento di quelle presenti in aree urbane, dovranno essere a breve alimentate almeno in farti con energie pulite.