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India: fotovoltaico su 7mila stazioni ferroviarie grazie alla coal tax

Presentando il bilancio dell'Unione per il 2017-18, il governo annuncia l'ampliamento del programma di solarizzazione delle ferrovie. A finanziarlo saranno ancora una volta i proventi delle tasse sul carbone

India: fotovoltaico su 7mila stazioni ferroviarie grazie alla coal tax

 

(Rinnovabili.it) – C’è decisamente più Sole nel programma energetico dell’India. Durante la presentazione del nuovo bilancio dell’Unione 2017-18, il governo di Nuova Delhi ha annunciato di voler estendere ulteriormente il progetto di solarizzazione delle ferrovie nazionali. Se il documento finanziario riceverà il via libera, settemila stazioni ferroviarie (su un totale di 7137) saranno alimentate con l’energia fotovoltaica.

 

In realtà il programma ha già solide basi: come spiegato dal ministro delle Finanze indiano Arun Jaitley, oggi la nazione può contare già su 300 stazioni che si sono rese offgrid grazie al solare. L’Indian Railways, l’impresa statale che gestisce rete e trasporto, aveva a fine 2016 presentato il suo progetto di sviluppo, inserendo fra gli obiettivi anche quello di istallare, nei prossimi nove anni, cinque gigawatt fotovoltaici. Il totale comprende sia gli impianti integrati negli edifici che le grandi istallazioni a terra, che saranno assegnate dalla società tramite bandi, a partire da questo anno, attraverso la modalità del Power Purchase Agreement (PPA). Significa che quanti vinceranno le gare dovranno firmare un accordo d’acquisto a prezzi fissi con l’Indian Railways per l’energia prodotta dagli impianti.

 

E come sosterrà Nuova Delhi la prossima crescita energetica? Con i soldi del carbone. La rinnovata spinta del Governo indiano verso l’energia solare e le rinnovabili in genere, continuerà ad essere sostenuta in parte dal gettito fiscale delle imposte del settore carbonifero. Il Ministero delle Finanze ha assegnato in questi anni quasi due miliardi di dollari, provenienti dalla coal tax al Fondo nazionale per l’energia pulita. La tassa, entrata in vigore nel 2010, è applicata ad ogni tonnellata di carbone estratto o importato nel Paese. Si è iniziato con 0,76 dollari a tonnellata per arrivare agli attuali 6 dollari.

Il fotovoltaico non è l’unico settore ad aver beneficiato della coal tax. In sette anni le entrate totali dovute all’imposta sono state di circa otto miliardi di dollari. Di questi il 40% è stato trasferito al Fondo per l’energia pulita mentre il resto è servito per lo sviluppo e la protezione delle risorse idriche e dei servizi igienico-sanitari.