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India: 175GW di energie rinnovabili in rete entro il 2022

Il governo di Nuova Delhi presenta la nuova strategia per integrare 100 GW fotovoltaici e 60 GW eolici nella rete elettrica nazionale

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Le energie rinnovabili indiane non si fermano

(Rinnovabili.it) – Guarda avanti l’India. Quando si tratta di energie rinnovabili e di sviluppo energetico, Nuova Delhi non si mette paletti ed è pronta a scommettere: entro il 2022 la nazione avrà aggiunto alla rete 175 GW da fonti rinnovabili. Un’ambizione feroce che tuttavia sembra che non temere la realtà. La questione non riguarda quanta potenza verde verrà istallata nei prossimi anni, quanto piuttosto se la rete sarà in grado di gestirla o meno. Il fotovoltaico indiano già oggi supera di gran lunga i progetti fossili. La tecnologia è conveniente sia per chi investe, sia per chi compra l’energia prodotta.

Ma al di là dei prezzi da record, e delle accelerazioni nei piani governativi, rimane un problema di fondo non trascurabile: l’infrastruttura di trasmissione distribuzione dell’energia. Come spiega Jasmeet Khurana, direttore associato di Bridge to India a PV Tech: “Il problema non è evidente oggi, perché ovviamente le capacità in rete non sono molto grandi, ma lì dove sono consistenti, ad esempio nel Tamil Nadu, si stanno già affrontando i primi problemi di riduzione dell’eolico e del solare”.

Il Governo appare decisamente più fiducioso. Il ministro all’energia indiano, Piyush Goyal, ha presentando il report “Pathways to Integrate 175 Gigawatts of Renewable Energy into India’s Electricity Grid”, illustrrando la strategia per facilitare l’integrazione delle energie rinnovabili in rete. “E’ tempo che il popolo indiano si prepari e abbracci il cambiamento con una nuova idea di rete per una nuova India, che sia pronto ad aggiungere grandi quantità di energia rinnovabile”, ha commentato Goyal durante la presentazione del rapporto.

 

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Lo studio sostiene che aggiungere 100 GW solare e 60 GW eolico da qui al 2020 sia “realizzabile” affidando alle centrali a carbone il compito di fornire stabilità alla rete. Per farlo dovranno essere pronte ad operare al 55% della capacità nominale ma, rassicura il governo, riceveranno degli incentivi per la riduzione del lavoro. Nel frattempo il Paese ha compiuto alcuni piccoli progressi in merito al suo Green Energy Corridor, progetto per trasmettere le energie rinnovabili dagli stati ricchi di risorse a quelle affamati di energia. L’iniziativa, negli ultimi anni, ha ottenuto oltre un miliardo di dollari di finanziamento dalla Germania.