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In India l’energia solare costa meno di quella dal carbone

I prezzi dell’energia solare indiana continuato la loro spirale discendente. L’ultimo record arriva dalle offerte di Phelan Energy Group e Avaada: appena 0.04 dollari al kWh

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In India il fotovoltaico batte il carbone grazie un prezzo record dell’energia solare

(Rinnovabili.it) – “Fermare il carbone nei Paesi in via di sviluppo equivale a fermare il progresso e la crescita economica”. Le lobby delle fonti fossili lo ripetono da anni, noncuranti dei dati e dei report (Agenzia Internazionale dell’Energia compresa) che sostengono la tesi opposta. A segnare un punto per i secondi è ora l’India.

 

Più del 62% della domanda di energia elettrica nel Paese è soddisfatta attraverso le riserve di carbone nazionali. Ma sviluppo economico e aumento demografico stanno facendo pressioni su un sistema elettrico che già oggi non è in grado di garantire eccesso e sicurezza energetica a tutta la popolazione. La National Solar Mission del governo Modi ha iniziato lentamente a cambiare le carte in tavola, trasformando l’India in uno uno dei mercati fotovoltaici più promettenti al mondo.

Ed è proprio da qui che arriva l’ultimo fendente all’industria delle fonti fossili. Alle nuove aste rinnovabili indette nello stato del Rajasthan per il Bhadla Solar Park, i prezzi dell’energia solare hanno raggiunto un record storico per la nazione. Per i 250 MW messi in gara, la Solar Energy Corporation di Indian (SECI) ha ricevuto offerte sotto le tre rupie (Rs) per kWh, (circa 0,05 dollari/kWh).

 

Nel dettaglio le offerte vincitrici, non hanno superato le 2,63 rupie per kWh, ossia appena 0,04 dollari/kWh. Il prezzo attuale è più basso della tariffa media pagata al più grande produttore di energia da carbone in India, la NTPC,  vale a dire 3,20 Rs.

Sviluppatorecapacità (MW)Tariffa (Rs/ kWh)
Gruppo Phelan Energy502.62
Avaada Potenza1002.62
SBG Cleantech1002.63

 

Ci sono diverse ragioni dietro questo risultato: solo sette anni fa il prezzo dell’energia solare era saldo sulle 12 Rs. Ma da allora a oggi i costi dei pannelli sono scesi di oltre l’85 per cento. Inoltre investire nel fotovoltaico indiano è sicuro: tutta l’energia generata è acquista dal governo e i pagamenti sono assicurati dalla stessa SECI.

Non solo. Nuova Delhi si è anche occupata di facilitare tutte le questioni legate al sito d’istallazione. A luglio 2015, il Ministero delle energie nuove e rinnovabili ha pubblicato delle precise linee guida, indicando le agevolazioni, i siti possibili e gli investimenti richiesti per i progetti “mega ultra” da cui il Paese attende un totale di nuovi 20 GW di capacità fotovoltaica. Per queste istallazioni sono previsti dei vantaggi burocratici, come la riduzione dei permessi e delle autorizzazioni, e vincoli, come le aree candidate (deserto, terreni non agricoli, lati delle strade).

E per diversi analisti di settore non ci sono dubbi che il 2017 sarà l’anno in cui il mercato fotovoltaico indiano conquisterà il terzo posto mondiale, sorpassando il Giappone.